Habib Koitè domenica 22 luglio – ore 21,15 - all'Anfiteatro Museo Pecci di Prato

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 luglio 2001 23:46
Habib Koitè domenica 22 luglio – ore 21,15 - all'Anfiteatro Museo Pecci di Prato

Il suo ultimo album, Baro, è attualmente in testa alla classifica World Music Chart Europe (davanti a Manu Chao e Nitin Sawhney). Un riconoscimento più che meritato per Habib Koitè, l’artista mali di scena domenica 22 luglio all’Anfiteatro del Museo Pecci di Prato – inizio ore 21,15 ingresso 15.000 lire – per l’ultimo appuntamento del Festival delle Colline 2001. Considerato dalla critica il nuovo volto musicale del Mali, Koité discende da un’importante casta di griot “Khassonké”.

Il suo è uno stile personale, dolce e riflessivo, la voce è calda, i testi raccontano sogni, aspirazioni e problemi di tutti i giovani africani. Habib Koitè vive in Mali dove insegna chitarra al National Institute of Arts a Bamako dal 1992. Nel 1982, arricchito di varie esperienze musicali, crea un proprio gruppo, Bamada. Nel 1995, Centre- Jour decide di produrre il suo primo album Muso Ko, che raggiunge la terza posizione nelle classifiche europee. Naturalmente si aprono nuove opportunità e Bamada nel 1995 e 1996 non solo partecipa ai festival estivi europei più famosi, ma inizia anche tournée, in Canada e in Africa.

Sebbene immerso nelle leggende del suo paese, Habib Koitè non trascura le realtà sociali moderne. Le sue liriche uniscono abilmente il passato al presente. Nel 1998 arriva il secondo album, Ma Ya, ricco di ballate tradizionali ipnotiche e cadenzate. Le composizioni rivelano uno stile originale, ben definito. Infatti, alimentato dalle numerose tradizioni culturali del Mali, dove ogni area possiede una propria identità culturale, il talento di Habib Koitè riesce a fondere il proprio stile musicale con quello del sound tradizionale Kassankè, sua regione di nascita, ed anche con quello Bambara, del nord Takamba, del popolo Songhal e dei cacciatori del Mali, Habib esprime il suo particolare sound attraverso la chitarra elettrica che suona come se fosse un n’goni Kamale, combinato a strumenti tradizionali quali il tamoni, balafon, che armonizzate insieme, creano il marchio Koitè.

L’artista approda sul palco del Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato per la presentazione della suo ultimo album, Baro, pubblicato poche settimane addietro.

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