Chi sono, cosa fanno e dove lavorano le donne dipendenti dell'Amministrazione comunale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 Luglio 2001 18:24
Chi sono, cosa fanno e dove lavorano le donne dipendenti dell'Amministrazione comunale

Chi sono, quante sono e soprattutto che cosa fanno. Sono queste alcune delle risposte che emergono da ‘Dire donna’, una pubblicazione che raccoglie i dati della ricerca effettuata dal Comitato per le Pari Opportunità del Comune di Firenze. Una vera indagine sui 5.968 dipendenti dell’Amministrazione dove le donne rappresentano il 58% (3.448) contro il 42% degli uomini (2.520). Il periodo preso in esame è quello compreso tra il mese di settembre del 1997 e il mese di giugno del 1999. Il 74% dei dipendenti (uomini e donne) ha un’età compresa tra i 36 e i 55 anni, mentre l’età media è di 44 anni.

Buono il livello di scolarizzazione: il 41% è diplomato e il 25,9% ha una laurea. E’ qui che emerge un primo dato interessante proprio del ‘pianeta’ femminile: il 62% dei diplomati e il 52% dei laureati sono infatti donne. Eppure la loro presenza nelle qualifiche elevate è ancora limitata: i funzionari uomini sono il doppio delle donne: 5,4% contro il 2,7%, e tra i dirigenti lo scarto è ancora più elevato: 74 uomini e 19 donne. La guida è stata presentata ieri pomeriggio agli assessori, ai consigliere e ai dirigenti da alcune delle componenti del Comitato.

‘’Nonostante i numeri che emergono da quest’indagine – ha detto l’assessore alle pari opportunità Daniela Lastri – possiamo guardare con fiducia al futuro. Rispetto al periodo preso in esame, infatti, sono cresciute le opportunità di formazione e quindi di crescita professionale anche per le donne che lavorano nell’Amministrazione. C’è indubbiamente ancora molto da fare, ma la strada intrapresa è quella giusta’’.
Soddisfazione per la nascita “Dire Donna”, la pubblicazione che raccoglie i dati della ricerca effettuata dal “comitato per le pari opportunità” del Comune, è stata espressa dalla consigliera dei DS Susanna Agostini secondo la quale «l’amministrazione deve valorizzare al massimo le capacità dei suoi dipendenti, donne o uomini che siano».

«I comitati pari opportunità - ha spiegato la consigliera diessina - sono importanti organismi contrattuali che devono assicurare uguali opportunità e dignità tra donne e uomini sul posto di lavoro. “Dire donna” è una grande opportunità per migliorare la qualità dei rapporti interpersonali e contemporaneamente la qualità dei servizi comunali. Conoscerci per aumentare il rispetto reciproco di tante capacità e competenze individuali e di gruppo spesso annullate nella routine del quotidiano.

E’ fondamentale che persone che lavorano insieme tante ore al giorno siano oggi in possesso di dati che prima non avevano e questo grazie anche alla ricerca commissionata dal loro comitato pari opportunità». «Spesso il dipendente pubblico, uomo o donna che sia - ha proseguito l’Agostini - è svilito e spersonalizzato e ciò non è corretto né umanamente né tantomeno quando questa persona è il terminale di un servizio utile alla cittadinanza. Valorizzare, formare nuove professionalità, sempre più adeguate alle esigenze di una moderna società civile è un dovere per gli amministratori è un diritto per lavoratrici e lavoratori, essere sempre più appropriatamente formati».

«Grazie a questa ricerca - ha concluso la consigliera dei DS - anche i dirigenti comunali potranno svolgere meglio le responsabilità di ridurre il disagio nel cosiddetto “clima relazionale dell’ambiente di lavoro”. Si prosegua ora da questa indagine per far sì che donne e uomini possano contribuire con protagonismo e generosità alla necessaria modernizzazione della pubblica amministrazione. Dal Sindaco, all’assessore al personale mi aspetto che, grazie a questa ricerca, prendano atto della ricchezza nella diversità del modo che ciascuno ha di porsi sul lavoro.

“Dire Donna” è una serie e per questo mi auguro che nel prossimo numero leggeremo le idee prodotte da tanto lavoro ben fatto».

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