“Anche agosto passerà” il romanzo del giovane Ico Gattai

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 luglio 2001 09:17
“Anche agosto passerà” il romanzo del giovane Ico Gattai

“Anche agosto passerà” è il titolo del romanzo (edito dalla casa editrice Memoranda) scritto da un giovane autore pisano, presentato ieri a Massa dal Professore Imo Furfori e dall’autore stesso.
Già dall’inizio del romanzo si vive il senso dell’attesa, un’attesa voluta che genera ansia e diventa motivo di lite, in quanto i protagonisti del romanzo vorrebbero infatti andare in posti differenti, ma si ritrovano insieme in una Toscana vivifica e variegata nel suo paesaggio.
L’intreccio del romanzo è banale, si tratta di giovani che pensano di essere diversi ma non lo sono: il loro linguaggio è colorito, spesso senza senso, e le loro abitudini sono alienanti.

Bevono, rollano le carte, fumano spinelli ma non vivono, risultano gli strumenti di un gioco ramificato caratterizzato da interessi per lo più economici. La trasgressione non esiste, sono giovani normali, etichettati, spesso schiavi di qualcosa e vivono un’ambigua alternanza di essere coscienti quando sono lucidi e liberi quando sono “fatti”. “Anche agosto passerà” è un titolo pessimistico perché l’estate vera non è ancora iniziata e il mese di agosto che per tutti è sinonimo di vacanza, diventa nel romanzo un momento angosciante.
Incombe la solitudine, la piattezza di una tecnologia troppo schematica che sminuisce l’individualità del personaggio, lo priva della sua identità effettiva.

Il flusso di coscienza emerge notevolmente perché la comunicazione umana si è persa, e per essere all’altezza di valere qualche cosa occorre ricorrere a mezzi più pesanti. Il viaggio, il ritrovarsi tra amici sono momenti molto ricostruttivi che si scontrano con il vizio e altre problematiche sociali davvero deludenti e deleteree: alcool e droga distruggono e impediscono di vivere. Il giovane autore quindi si sdoppia perché l'agosto in cui dovrebbero queste cose dovrebbe dileguarsi al più presto per dar vita a nuove emozione, forse più autentiche. I ringraziamenti per l’organizzazione della serata vanno alla Sezuone Apuo- Lunense d’Italia Nostra, che fa vivere la cultura in una nuova panormica e nuovi scorci.
[R.

A.]

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