Al termine i lavori all'Educatorio del Fuligno

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 luglio 2001 08:19
Al termine i lavori all'Educatorio del Fuligno

Si sono sostanzialmente conclusi gli ultimi lavori di restauro dell’Educatorio del Fuligno, con un anno di anticipo sui tempi previsti: e all’inizio del 2002 tutte le attività del centro polivalente di via Faenza potranno funzionare a pieno regime. E’ un traguardo importante, tappa fondamentale di un percorso complesso e impegnativo, che ieri è stato al centro di una iniziativa con la partecipazione di amministratori, associazioni, intellettuali e semplici cittadini: una giornata dedicata in particolare alla memoria dell’architetto Giancarlo Rossi, progettista e direttore dei lavori, scomparso improvvisamente un anno fa.

“Ripercorrere la storia del recupero del Fuligno è stata l’occasione per incontrare e ricordare l’opera di Giancarlo Rossi – spiega il presidente dell’Educatorio Ezio Barbieri – Senza celebrazioni e commemorazioni, ma con l’affetto e la stima verso chi ha contribuito come primo attore a questo progetto”. I lavori dell’incontro, dal titolo “La storia del Fuligno. Esempio di recupero urbano di uno spazio per la collettività” sono stati conclusi dall’assessore all’Urbanistica Gianni Biagi.

Dopo il restauro della parte monumentale del Fuligno, un tesoro di eccezionale valore storico-artistico riaperto ufficialmente nel novembre ’99, oggi nei 4mila metri quadri del complesso si svolgono già molte delle funzioni previste: sia quelle legate all’attività culturale, con visite guidate, convegnistica, formazione professionale, spazi per lo spettacolo (che stanno per tornare in primo piano con il programma dell’estate fiorentina), sia quelle per l’infanzia e la multiculturalità, con la ludoteca inaugurata nel marzo scorso.

Entro l’anno potranno partire anche il centro anziani, i minialloggi “volano” per le categorie sociali più deboli, il centro diurno per soggetti con patologie psichiche. “La sfida del Fuligno – spiega Ezio Barbieri – è quello di riuscire a far convivere tutte queste diverse funzioni insieme. E’ un’operazione culturale notevole, con il recupero urbano di uno spazio che già anticamente agiva nell’area del sociale, e che oggi torna alla sua originaria vocazione. Non più monotematica e rivolta al femminile, ma aperta al sostegno dei soggetti più deboli della società.

E fornendo risposte anche alle esigenze che vengono dal mondo della cultura, della convegnistica di qualità, della piccola congressistica. Senza dimenticare che il Fuligno deve ritornare ad essere una struttura fortemente radicata sul territorio, legata anche al quartiere e ai cittadini residenti: in questo senso, sono passi fondamentali la ludoteca e la pedonalizzazione di un tratto di via Faenza”.

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