Toscana e Governo: Martini propone un patto a Berlusconi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 giugno 2001 16:40
Toscana e Governo: Martini propone un patto a Berlusconi

Firenze “Vogliamo impostare il confronto con il nuovo Governo in maniera seria e istituzionalmente corretta, ma proprio per questo occorre che gli impegni sottoscritti vengano mantenuti. Ho inviato al neo presidente del consiglio una lettera con allegata una nota di 17 pagine, in cui si riassumono le richieste della Toscana”. Claudio Martini, presidente della Regione, spiega così le finalità della sua iniziativa. La Toscana propone un “patto di collaborazione ” al nuovo governo: con l’obiettivo di impostare, fin dall’inizio, i rapporti tra Regione e Governo in modo positivo e costruttivo.

La nota si articola in tre parti: nella prima, si affrontano i problemi di ordine generale, dal federalismo al referendum, dall’applicazione della Bassanini alla finanza regionale; la seconda, contiene il quadro delle grandi questioni strategiche per la Toscana, dal rispetto degli impegni assunti con i precedenti governi in materia di infrastrutture, alla proposta di affidare alla Regione la gestione dei patti territoriali, dalla firma di un Accordo di programma in materia di sicurezza, agli investimenti previsti dal piano di bacino per l’Arno; la terza, parte è dedicata a 25 specifici problemi di settore: dai beni culturali all’ambiente, dall’energia allo sport, dal sostegno allo sviluppo economico, dal turismo all’agricoltura.
Vediamo più nel dettaglio i punti principali del “patto di collaborazione”.
Autonomia speciale
La Toscana, insieme ad altre Regioni, chiede da tempo la possibilità di avviare progetti di autonomia speciale.

Ciò è reso possibile dal voto del marzo scorso con cui il Parlamento ha approvato la riforma federale. Questa legge è sottoposta a referendum. Se l’esito sarà positivo la Costituzione sarà modificata e le Regioni potranno finalmente godere di condizioni speciali di autonomia su specifiche materie. La Toscana chiede pertanto che, nel prossimo autunno, ne venga garantito lo svolgimento.
Federalismo amministrativo
La Toscana richiede la puntuale e rigorosa applicazione di tutti i decreti Bassanini che hanno dato vita al trasferimento di funzioni alle Regioni.

In particolare chiede che sia data attuazione al decreto che trasferisce il 70% del Corpo forestale alle Regioni. Inoltre chiede il riordino dei ministeri, tenendo conto delle funzioni amministrative trasferite dalle Bassanini a Regioni ed Enti locali. E ancora, il trasferimento alle Regioni di alcuni servizi tecnici, come quello idrografico, mareografico, idrogeologico con relativo personale e adeguate risorse finanziarie. E infine, l’attuazione dei trasferimenti previsti in materia urbanistica, di viabilità e lavori pubblici.
Finanza regionale
Secondo la Toscana, la programmazione della spesa deve essere concordata con le Regioni ed avere una scadenza almeno triennale: questa è la condizione per ottenere il rispetto del Patto di stabilità e mantenere la spesa pubblica entro margini programmati.

La Regione chiede anche un quadro di riferimento certo sulle proprie entrate tributarie: Irap e addizionale Irpef.
Spesa sanitaria
Nel 2001 la Regione si troverà un aggravio di 270 miliardi provocato dal mancato introito derivante dall’abolizione dei ticket, dall’aumento dell’Iva sui farmaci e dal rinnovo contrattuale di settore. La Regione si farà carico della sua parte sul terreno del contenimento e della razionalizzazione della spesa, ma chiede al Governo di rispettare l’accordo sottoscritto secondo il quale “chi rompe paga”: il Governo dovrà quindi integrare di 270 miliardi i finanziamenti per la sanità, in modo da coprire l’aumento della spesa derivante dalle decisioni nazionali, contenute nell’ultima legge finanziaria.


L’Accordo di programma
La Toscana chiede il rispetto dell’intesa istituzionale tra Governo e Regione, firmata nel febbraio del 1999, relativa agli interventi in materia di sviluppo locale edilizia sanitaria, difesa del suolo e beni culturali, per complessivi 1.700 miliardi; infrastrutture di trasporto per circa 12.000 miliardi. Per garantire la corretta applicazione di quell’accordo, deciso per lo sviluppo della Toscana, è necessario che nei bilanci dei ministeri coinvolti nell’accordo vengano previsti specifici finanziamenti destinati alla realizzazione dei progetti concordati. Patti Territoriali.

I Patti territoriali sono lo strumento fondamentale per favorire lo sviluppo locale. Per questo la Toscana chiede che le competenze di gestione, attualmente in mano al Ministero del lavoro, passino alle Regioni, in modo da avere la garanzia di disporre in tempi rapidi - riducendo i passaggi burocratici - delle risorse sufficienti per la loro concreta attuazione.
Sicurezza
La Toscana chiede di sottoscrivere rapidamente un accordo quadro con il Ministero degli interni in materia di politiche integrate per la sicurezza, secondo quanto previsto dal progetto “Toscana più sicura”, per migliorare il coordinamento tra le forze di polizia e per sostenere l’impegno degli Enti locali in favore della sicurezza e della prevenzione e per l’assistenza e l’aiuto alle vittime.
Infrastrutture di trasporto
La Toscana chiede il puntuale rispetto degli accordi sottoscritti per le grandi opere pubbliche di competenza e interesse nazionale: Alta velocità, Variante di valico, Centro di dinamica sperimentale dell’Osmannoro.

In merito al completamento del corridoio tirrenico e alla soluzione già individuata per l’ammodernamento dell’attuale tracciato, la Regione chiede di procedere senza indugi all’approvazione e all’appalto dei lotti prioritari individuati, ricercando anche soluzioni finanziarie innovative per portare a termine l’intero intervento. La Toscana chiede il rispetto degli impegni presi per la realizzazione della Due Mari tra Siena e Grosseto; per il completamento del corridoio stradale Tirreno-Brennero (la Pontremolese); per l’adeguamento della rete viaria di attraversamento dell’Appennino, cioè per le strade statali della Garfagnana, del Brennero, per la Porrettana e la Tosco-romagnola. Arno.

E’ l’impegno programmatico più rilevante assunto dal precedente Governo in materia di difesa del suolo. Le risorse impiegate dallo Stato per risarcire i danni provocati dalle alluvioni degli anni ’80 e ’90 avrebbero consentito la realizzazione del 50% delle opere programmate per la messa in sicurezza del Bacino dell’Arno. Perciò la Regione chiede che si passi rapidamente al finanziamento del Piano stralcio relativo al rischio idraulico.
Centrale di Cavriglia
La Regione chiede anche al Governo di farsi garante del pieno rispetto dell’accordo sottoscritto con Enel per la realizzazione della nuova centrale di Cavriglia. Osservatori ambientali.

La Regione chiede che siano attivati rapidamente tutti gli osservatori ambientali sui grandi interventi infrastrutturali, dalla Variante di valico al sotto attraversamento di Firenze per l’alta velocità.

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