Pisa: “Babbino caro-pinocchiulus sextet” giovedì 17 maggio ore 21 all’Abbazia di San Zeno

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 maggio 2001 16:17
Pisa: “Babbino caro-pinocchiulus sextet” giovedì 17 maggio ore 21 all’Abbazia di San Zeno

Dopo il recente e felicissimo debutto a Prato, torna nella nostra città Virgilio Sieni e la sua compagnia in questa nuova produzione, BABBINO CARO- pinocchiulus sextet, di scena giovedì 17 maggio ore 21 all’Abbazia di San Zeno, creata intorno alla figura di Pinocchio, alla sua forma, la sua cicatrice (il naso), la sua andatura: figura giovane, abbandonata in un piazzale desolante al pari di un carrello del supermercato. La sua andatura lo rende riconoscibile al buio perché sonora, circense, invasata, vera metrica dell’abbandono.

Uno spettacolo che nasce dall’idea dell’essere “come” Pinocchio. Un “come” che lascia un’incertezza deflagrante nello spazio, portando Pinocchio alla confessione inaspettata e alla scoperta della vicinanza, trovando nei suoi complici una tribù di presenze circensi, evaporate nei colori, leggermente marce.
Personaggi stralunati vaganti nello spazio, ma decisi nelle loro azioni e non azioni, momenti di “non interpretazione” illuminanti. Questi esserini brancolanti nello spazio preparato di un quadrilatero traslucido e abbagliante, vivono la loro diversità di oppressi con maggiore libertà degli oppressori.
Nove scene compongono il lavoro di Virgilio Sieni: 1-buio e ventre-la vecchiaia, esserino che si origona dal buio; 2-l’errore-“c’era una volta un re”.

La malattia, la corte del re e della regina. Sala di rianimazione; 3-ritratto di Pinocchio da giovane; 4-dentro 1. Cerimonia dell’indeterminatezza. Un canto, l’incontro con i primi bagliori; 5-dentro 2. La fata e la morte del grillo e i corpi celesti; 6- dentro 3. Patetismo dopo i furbetti. Il gatto e la Volpe; 7- Fuori. Il teatrino. La caduta del circo della nascita, un quadrilatero di apparizioni; 8-Cielo. Cantata, tutti pinocchi, tredici minuti sull’ombra e la trance; 9-Dondolo. La palla bianca, del gioco, dell’amore e della lentezza. Così descrive il folgorante inizio dello spettacolo Franco Quadri: “Il sipario si apre su un vecchio Pinocchio acciaccato, inchiodato a una scrivania a baloccarsi quasi afasico, incarnato dallo stesso Sieni, e segnato dal ligneo naso della diversità, mentre balbetta il C’era una volta della sua storia, chiuso dentro il ventre della balena.

E’ tutto nero nel nero di una scena che presto s’illuminerà per farsi luogo di geometrie spiazzate dal senso e di giochi di palline rimbalzanti e oggetti feticci tra maniacali personaggi nati dall’allucinazione.”
Per questo primo spettacolo della Trilogia del niente - sulla malattia, l’impeccabile interpretazione e la collaborazione sono di Samuele Cardini, Luisa Cortesi, Elena Giannotti, Marina Giovannini, Michele Simonetti, Virgilio Sieni, sulle musiche di Giovanni Damiani, Francesco Gioni, Eyvind Kang, Henry Purcell, con le scene firmate da Virgilio Sieni, i costumi da Gabriella Ciacci, e le luci da Peter Golembiewski.
Per questa pièce violenta, aspra e vigorosa i biglietti, in prevendita al Teatro Verdi, e la sera della rappresentazione direttamente all’Abbazia di San Zeno, costano £ 20.000 (rid.

e prom. Soci Unicoop £ 15.000, prom. Scuole e YoricKard £ 12.000).

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