Dirigenti pubblici e tutela della salute e sicurezza dei lavoratori

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 aprile 2001 12:48
Dirigenti pubblici e tutela della salute e sicurezza dei lavoratori

"A sette anni dall’approvazione della ormai nota legge 626 del 1994 -afferma un documento delle Rappresentanze Sindacali di Base del Comune di Firenze- siamo costretti ad assistere a comportamenti da parte di dirigenti (quelli che hanno appena avuto aumenti di stipendi per decine di milioni di lire) a dir poco sconcertanti.
I locali che ospitano la biblioteca comunale P. Thouar, al pari di moltissimi altri locali dell’Amministrazione Comunale, non sono locali a norma.
E infatti, da almeno una decina di anni, i lavoratori che via via, vi sono stati assegnati chiedono ai vari uffici competenti che si prendano provvedimenti del caso.

Ovviamente senza esito alcuno. Stesso esito hanno avuto le segnalazioni fatte dai Rappresentanti dei lavoratori per la Sicurezza (RLS). E non si è provveduto neppure ai lavori di ordinaria manutenzione.
I locali in questione non sono stati inseriti nel PIANO PROGRAMMA PLURIENNALE SICUREZZA predisposto dall’amministrazione (107 miliardi di spesa previsti) in quanto non di proprietà dell’Amministrazione Comunale. D’altra parte qualcuno ha rinnovato i contratti di affitto nel 1996 e nel 2000 per locali palesemente non a norma senza preoccuparsi di chi poi sarebbe stato costretto ad operare in simili locali.
Un bel circolo vizioso vero? Non si fanno i lavori di ristrutturazione perché l’edificio non è nostro, però continuiamo a pagare un affitto altissimo per locali fuori legge; tanto rimetterci sono solo i lavoratori che sono costretti a viverci per sei ore al giorno e i cittadini quando utilizzano il servizio in questione.
Peccato però che al primo sopralluogo dell’organo di vigilanza (ASL) i nostri impavidi dirigenti non abbiano trovato di meglio che chiudere dall’oggi al domani il servizio, trasferendo il personale che vi lavorava e lasciando il quartiere, l’Oltrarno/Santo Spirito, privo della sua biblioteca comunale, una delle più vecchie e frequentate della città.

Meraviglia (ma quanto?) il silenzio su questa vicenda degli organi politici sia cittadini che di quartiere sempre impegnati a parole a battersi contro il degrado della città.
Con questa logica probabilmente buona parte delle sedi comunali andrebbero chiuse a cominciare dallo stesso Palazzo Vecchio. Per fortuna non tutti la ritengono ineluttabile. Adesso ci aspettiamo il solito scarico di responsabilità tra le direzioni competenti e invece vorremmo solo sapere quando riaprirà il servizio così brillantemente chiuso d’urgenza e quando i dirigenti (quelli che hanno appena avuto aumenti di stipendi per decine di milioni di lire) verranno valutati anche per la loro capacità di gestire le problematiche legate alla tutela della salute e sicurezza dei lavoratori".

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