Occupazione femminile in aumento grazie alla flessibilità

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 aprile 2001 16:39
Occupazione femminile in aumento grazie alla flessibilità

Il Rapporto sull'occupazione femminile 2000 curato dall'Osservatorio regionale sul mercato del lavoro, tramite un'analisi dettagliata dei dati Istat ed Eurostat, mette in luce il rilevante contributo del lavoro delle donne alla ripresa economica degli ultimi anni. La chiave per intepretare questo dato che, secondo gli esperti, non e' effimero ma strutturale, sta nella combinazione della maggiore flessibilita' del lavoro femminile con il rilancio dei settori trainanti dell'economia toscana.

Una combinazione, questa, che appare diffusa nell'intero territorio nazionale ma che vede la Toscana come uno dei nuclei piu' dinamici dell'intero quadro nazionale ed europeo. Dal 1994 al primo semestre 2000 la Toscana ha visto l'occupazione femminile crescere del +11,6 per cento, a fronte di un aumento del +8,9 per cento a livello italiano. Rispetto allo stesso periodo del 1999 l'aumento e' stato pari al 2,9 per cento. In termini di quota sull'occupazione totale, l'occupazione femminile incide per il 40,1 per cento, contro il 39 per cento del 1994.

Resta preponderante l'area del lavoro dipendente rispetto a quello autonomo (con un 43 per cento, contro il 34 per cento). Sul versante del lavoro dipendente, la crescita delle forme di lavoro flessibili ha agevolato l'ingresso delle donne in numerose attivita' terziarie, mentre sul fronte industriale i processi di ristrutturazione e "turn over" nelle imprese nell'ultimo quinquennio non sembrano avere specificamete penalizzato le donne, come altre volte era accaduto in passato.
Sul fronte disoccupazione i progressi sono notevoli, anche se resta elevato il divario con la componente maschile.

Se il tasso di disoccupazione femminile si attesta sul 10,1 per cento, quella maschile e' invece molto al di sotto con il 4,8 per cento (nel primo semestre '99 erano rispettivamente all'11,7 e al 5,2). La dinamica della seconda meta' del Duemila fa prevedere ulteriori miglioramenti: ad ottobre il tasso di dispoccupazione femminile e' risultato pari al 9,2 per cento (a fronte del 13,8 nazionale) e le donne in cerca di lavoro in tutto 60.000. Negli ultimi cinque anni, dunque, il valore dell'indicatore femminile e' sceso di oltre tre punti.

Il dato toscano risulta in linea con quello del centro-nord. Il tasso di occupazione toscano nella fascia di eta' dai 15 anni in su, ha raggiunto il 34 per cento, ben oltre il 30,1 per cento nazionale, ma ancora piu' basso rispetto all'Europa dei 15, dove l'indicatore si e' attestato al 41,4 per cento.
Un divario che ci deve spingere, commenta l'assessore al lavoro, a lavorare con impegno ancora maggiore per ampliare le opportunita' di occupazione per le donne.
Questo divario, spiega l'assessore, puo' infatti essere interpretato con l'ingente potenziale lavorativo femminile ancora non utilizzato, o comunque sottoutilizzato, anche in forma sommersa.

Un esempio e' la diffusione, ancora insufficiente, del part-time: il Rapporto evidenzia che molte donne cercano un lavoro part time senza trovarlo, mentre i contratti i lavoro a tempo determinato sono i piu' diffusi fra le occupate.

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