Madre Teresa ha una strada a Siena

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 aprile 2001 16:37
Madre Teresa ha una strada a Siena

Madre Teresa di Calcutta, Don Armando Perucatti, Benedetto Zalaffi e Pasquale Franci sono i nomi che compariranno presto in alcune zone di Siena. La giunta comunale ha infatti espresso parere favorevole alle nuove denominazioni di aree e strade da intitolare ad alcuni personaggi meritevoli. Lo slargo di via dei Mille, adiacente all’ex Istituto Sarrocchi, individuato dall’assessore all’urbanistica Mario Cataldo come il luogo più adatto, porterà il nome di Madre Teresa di Calcutta. La proposta di dedicare un’area della città, nei pressi della basilica di San Domenico, alla missionaria indiana di origine macedone scomparsa nel 1997 era venuta dai consiglieri comunali Massimo Bianchi e Alessandro Grifoni (l’Altra Siena).

Agnes Gonxa Bojaxhiu, comunemente nota come Madre Teresa di Calcutta, dopo essersi stabilita in india nel 1928, a 18 anni, si dedicò all’assistenza degli ammalati e degli emarginati della città di Calcutta, dove (1948) fondò l’Ordine delle Missionarie della Carità. Nel 1979 le fu assegnato il premio Nobel per la pace. Il suo nome è legato a Siena per due episodi: il primo nel 1986, quando visitò la basilica di San Domenico ed il secondo, nel 1994, quando avrebbe dovuto presenziare la settimana conclusiva del congresso eucaristico nazionale ma fu costretta a rinunciare per un malore.

A Don Armando Perucatti verrà invece intitolata la piazzetta del complesso sportivo “Virtus” in via Vivaldi. Perucatti, nato a Napoli nel 1912 e morto a Siena nel 1990, dedicò la propria esistenza alla gioventù senese curandone l’educazione morale e sportiva. Fu proprio lui a fondare, nel 1950, la Virtus, aderendo prima alla Federazione italiana pallacanestro ed in seguito anche ad altre federazioni sportive. Don Perucatti costruì il primo palazzetto dello sport a Siena. Nel 1966 ricevette la fiaccola olimpica del Panathlon di Siena e nel 1981 il Coni gli conferì la stella al merito sportivo.

Benedetto Zalaffi e Pasquale Franci, entrambi protagonisti della grande stagione senese del ferro battuto fra la seconda metà dell’Ottocento e l’inizio del secolo successivo, daranno invece i nomi a due aree nella nuova zona artigianale e commerciale di Renaccio. Benedetto Zalaffi (1823-1906) condusse per oltre 50 anni un’azienda di piccole dimensioni, puntando tutto sulla qualità dei prodotti invece di scegliere uno sviluppo di tipo industriale. Partecipò alle principali esposizioni europee dell’epoca con grandi riconoscimenti.

Pasquale Franci (1821-1907), cresciuto all’orfanotrofio, frequentò l’officina Magi dove apprese l’arte del ferro battuto. Compiuti i 18 anni si iscrisse ai corsi di Ornato all’Istituto di Belle Arti di Siena. A 24 anni aprì la sua prima officina in piazza del Campo avviando un attività che lo portò ad essere titolare di una delle maggiori aziende senesi con oltre 100 operai nel nuovo stabilimento di via Garibaldi. Mise la sua firma su realizzazioni importanti come la cancellata della nuova Fonte Gaia realizzata da Tito Sarrocchi o quella della loggia della Mercanzia, oltre a mobili in ferro esportati in tutto il mondo.

Aprì succursali a Pisa, Roma, Orvieto, Firenze.

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