Agricoltura e zootecnia: nuovi programmi di sviluppo a livello rurale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 Marzo 2001 23:05
Agricoltura e zootecnia: nuovi programmi di sviluppo a livello rurale

Il rilancio di una nuova agricoltura è stato il tema dibattuto ieri in una conferenza provinciale che si è svolta a Massa presso il Palazzo Ducale. Molto eloquente e ben articolata è stata la relazione introduttiva del Presidente della Provincia di Massa Carrara Franco Gussoni, il quale, facendo leva sulla politica agricola provinciale, ha puntualizzato i Patti d’Area come strategia per lo sviluppo del territorio: “Patto per la qualità, la tipicità e la sicurezza dei prodotti agricoli e dell’agro - alimentare della provincia di Massa Carrara”; “Patto per la valorizzazione del Patrimonio Forestale della Provincia di Massa- Carrara”.
Anche se vi sono stati nel corso di questi anni ingenti problemi nella promozione dello sviluppo di questo settore perché c’è stato un crescente abbandono della terra e un invecchiamento degli addetti ai lavori.

Recentemente vi sono stati sforzi notevoli tesi a favorire un piano di sviluppo rurale in quanto è stata determinante la politica attuata dai singoli comuni che non hanno potuto permettere la cancellazione di tali attività e di tali tradizioni. Il potenziamento dei servizi e delle infrastrutture è condizione necessaria a garantire la permanenza degli abitanti sul territorio, e deve servire come premessa sostanziale per preservare le produzioni locali e la salvaguardia dell’ambiente.
La figura dell’agricoltore sta notevolmente cambiando e questo cambiamento è dovuto a una serie di circostanze quotidiane.

Per far fronte alle nuove tendenze del mercato, ha mirato di più alla qualità dei propri prodotti che alla quantità, rivalutando così la genuinità del proprio operato e stabilendo la ramificazione di un grande mercato potenziale per la distribuzione di questi prodotti che hanno una marcata caratterizzazione territoriale. In effetti non dobbiamo dimenticare un aumento di aziende agricole: nell’anno 1997 il numero di esse ammontava a 790 mentre oggi nell’anno 2001 il numero di esse ammonta a 2100.

Il mercato dei prodotti biologici è in forte crescita, la zootecnia biologica rischia di mettere in crisi la zootecnia industriale. In campo turistico è aumentata la presenza di centri agricoli che effettuano agriturismo.
Sono dati molto soddisfacenti, ottenuti nel tempo ma che hanno richiesto e continuano a richiedere sforzi economici e politici non indifferenti. L’attivazione di questi programmi vuole soprattutto potenziare l’immagine del territorio provinciale mediante l’esaltazione del legame tra prodotti e territorio.

Troppi eventi poco piacevoli e nocivi alla nostra salute hanno riportato sulla tavola il sapore dei veri prodotti nostrani. I successivi relatori hanno evidenziato le condizioni di altre realtà locali dove urge l’adempimento di norme previste in un Piano Regionale: consolidamento di circuiti brevi di produzione- trasformazione - distribuzioni dei prodotti tipici; miglioramento delle condizioni igienico - sanitarie; riconversione delle produzioni agricole del territorio verso il metodo di produzione biologico.

Le strategie e gli accordi di filiera a livello territoriale sono comunque tesi a incentivare lo sviluppo del settore agro – alimentare e a recuperane la tradizionalità. Occorrono finanziamenti adeguati e strutture flessibili. Gli strumenti a disposizione sono molteplici, sarebbe a questo punto necessaria una maggiore e adeguata informazione. Mucca pazza e altri fenomeni di questo tipo hanno messo in crisi un sistema troppo complesso dove gravita un insieme d’interessi che non tengono conto della nostra salute.

Lo conferma il fatto che in sala su 17 Comuni invitati soltanto 4 o 5 erano presenti mentre i rappresentanti della classe imprenditoriale erano assenti.

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