Presentazione di Testimonianze n. 414 alle ore 17.30 al Teatro della Pergola

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 marzo 2001 00:16
Presentazione di Testimonianze n. 414 alle ore 17.30 al Teatro della Pergola

Al centro di questo n. 414 che chiude l’annata 2000 di Testimonianze sta una tematica religioso -ecclesiale: finito l’anno giubilare è tempo di valutazioni e bilanci. I diversi articoli si soffermano, ragionando variamente e in maniera pluralistica, sulla situazione odierna della Chiesa cattolica, caratterizzata da slanci fecondi e profetici e innegabili arretramenti, divisa tra pentimento e nostalgia della ‹‹cristianità››. Oggetto dell’analisi, quindi, è la problematica convivenza di spirito penitenziale e arroccamento, anche se esistono già delle aperture rilevanti, basti pensare al documento Memoria e riconciliazione, ma il riferimento alla riconciliazione implica comunque un profondo processo di conversione in relazione agli scandali storici del passato, oltre ad un’accelerazione del confronto ecumenico in modo da segnare una reale inversione di tendenza rispetto alla divisione del mondo cristiano.
Tra gli autori di questo numero, a cura di Francesco Bezzi e Pierangelo Pedani, Franco Toscani analizza il rapporto tra etiche e religioni, costrette oggi a scegliere tra una sterile tendenza al monologo e lo sviluppo di nuove capacità dialogiche in grado di bandire intolleranza e dogmatismo, mentre l’articolo di Severino Saccardi, direttore di Testimonianze, si sofferma sulla necessità della Chiesa di affrontare il dopo-Giubileo e di ridefinire il delicato legame tra fede e laicità nell’impegno di promuovere la giustizia e la difesa dei diritti umani.

In tema di diritti umani, Maurizio Bassetti rimanda alla sanguinosa "questione Algeria" affrontata in un’ottica multiculturale, e a questo si collega anche l’articolo di Giovanni Allegretti che invece si sofferma sul rapporto problematico tra dignità e liberazione della donna e "diversità culturale". Ma questo solo per citare alcuni degli interventi di Testimonianze n. 414 che si chiude con il singolare e fantasioso augurio di felicità contenuto nel minuscolo racconto di Maurizio Maggiani che conferisce una nota di leggerezza e suona come incoraggiamento ad una riflessione sul valore dell’umano contro l’incontrastato e pervasivo dominio della tecnica.

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