Sabato, domenica e lunedì Peppe Barra al Teatro dei Rozzi di Siena

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 febbraio 2001 23:12
Sabato, domenica e lunedì Peppe Barra al Teatro dei Rozzi di Siena

Arriva al teatro dei Rozzi "Il borghese gentiluomo", la Commedia in prosa di Jean Baptiste Poquelin detto Molière rappresentata nel 1670 a Chambord. Lo spettacolo, con Peppe Barra e la regia di Lorenzo Salveti, fa parte del cartellone della stagione 2000/2001 allestita dall’assessorato alla cultura del comune di Siena ed andrà in scena per tre sere: da sabato 2 a lunedì 5 marzo.
E’ una delle più leggere e fantasiose creazioni di Molière: il vizio del nuovo ricco vi è satireggiato con grazia, avvolto in una luce di suoni, canti e danze, che quasi figurano i sogni in cui si culla Jourdain e il mondo ove pensa di salire profondendo il suo denaro.

La cerimonia turca segna il colmo della gustosa e colorita invenzione.
Commedia di carattere, accenni farseschi, spunti di ballo si uniscono felicemente nell’opera, che pare muoversi tutta su un ritmo di danza. La musica, di Giambattista Lulli, è composta di "divertimenti" e di danze.
Il signor Jourdain, ricco figlio di mercanti, sogna nobiltà e grandezza: maestri di musica , di danza, d’armi e di filosofia gli insegnano le belle maniere, cui ridicolmente si adatta la sua ingenua rozzezza.

La signora Jourdain invano si oppone alla sua dispendiosa mania; s’è innamorato della marchesa Dorimena e lo spiantato conte Dorante, che se la intende con lei, gli fa credere di esserne riamato, per spillargli denaro. Lucilla, figlia del borghese e Cleante si amano; ma Jourdain vuol darla solo a un gentiluomo. Giungono Dorante e Dorimena, per la quale è preparato uno splendido festino. Il conte le fa credere che egli ha tutto disposto. Quando torna la signora Jourdain, che il marito aveva allontanato, la bugia dei Dorante sembra al borghese un’opportuna finzione.

Il servo di Cleante, travestito, annuncia il figlio del Gran Turco, che vuol essere genero di Jourdain e dargli la grande dignità di Mamamuchi. Avviene la cerimonia, che fa nobile e beato il borghese; si fa anche il matrimonio, cui acconsente Lucilla che ha riconosciuto l’amato sotto l’abito turco. Dorante sposa la marchesa con gioia della moglie di Jourdain; questi, sempre beato, crede sia una finta.

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