Una nave ferma alla fonda davanti a un porto, in attesa del permesso di attraccare. Marinai che ingannano l’attesa seguendo l’ennesima partita di Adastro, la sfida delle capitali, sostitutiva di più ovvi scontri fisici. La terra ferma è lì ad un centinaio di metri, scrutata metro dopo metro, raccontata dal movimento delle luci alle finestre, desiderata: nel costante correre dello sguardo sulla linea delle case del porto la nostalgia immagina letti disfatti ancora caldi d’amore, donne in cerca di clienti.
Quando il messo condanna la nave ad avere di nuovo il mare da tutti i lati l’equipaggio sarà disperato, mentre Adastro il Giocatore, novello Ulisse, festeggerà la sua sorte di esiliato e la possibilità di continuare a giocare. Silvia Calamai presenta il suo ultimo testo interpretato dagli allievi del terzo anno del Laboratorio Nove e diretto da Renata Palminello e Simona Arrighi, che sfruttano il linguaggio poetico e astratto della giovane autrice per parlare di concreto isolamento ed esilio.