Anche nel mondo bancario e del credito toscano la cosiddetta “economia di carta”, frutto della globalizzazione, sta prendendo il sopravvento su quella nazionale.
Questo è l’allarme che lancia la Fiba Cisl toscana impegnata oggi, 13 febbraio 2001, a Firenze in un seminario di studi che intende analizzare i mutamenti legati alla globalizzazione e le loro conseguenze sugli assetti economici, produttivi, occupazionali e sindacali, del mondo bancario.
Il sistema bancario della Toscana è rimasto finora ai margini di un processo di globalizzazione che ha interessato soprattutto il Nord del nostro paese.
Questa impermeabilità è ormai sul punto di capitolare. Il rischio è di una riduzione dei livelli occupazionali e di una progressiva precarizzazione del lavoro e della perdita di quella caratterizzazione territoriale del sistema bancario toscano tanto preziosa per l’artigianato e per le PMI, indiscusse colonne portanti dell’economia regionale toscana.
Infatti il rischio è che ci sia un assorbimento delle realtà creditizie minori in pochi grandi gruppi che pur continuando a raccogliere in Toscana investirebbero solo laddove il denaro viene maggiormente remunerato, quindi difficilmente all’interno della nostra regione.
Secondo Elena Vannucci, segretario generale della Fiba-Cisl Toscana la soluzione può essere quella di creare forme nuove di cooperazione e di aggregazioni su base solidaristica del mondo bancario toscano, cercando di non restare fuori dalle dinamiche di globalizzazione e di non ritrovarsi schiacciati dai colossi internazionali, ma mantenendo, invece, l’identità locale e il collegamento con l’economia toscana.
GV