Anziani: l'assessore Billi annuncia un modello di gestione per l'assistenza domiciliare con 'buoni servizio per le famiglie'

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 gennaio 2001 22:20
Anziani: l'assessore Billi annuncia un modello di gestione per l'assistenza domiciliare con 'buoni servizio per le famiglie'

E’ una vera e propria ‘rivoluzione’ quella preannunciata oggi dall’assessore alle politiche sociosanitarie, Giacomo Billi, per l’assistenza domiciliare agli anziani. Intervenendo al convegno organizzato dalla Federazione nazionale Pensionati – CISL di Firenze su ‘Il diritto dell’anziano a vivere nel proprio ambiente’, ‘’un titolo che ben riassume l’obiettivo strategico della nostra azione amministrativa’’, l’assessore ha infatti annunciato linee guida completamente nuove per il settore sociale che comprendono anche ‘’un buono servizio per le famiglie’’.

‘’Nel 2000 la spesa in bilancio per il sociale è stata di oltre 99 miliardi, 45 dei quali erano destinati agli anziani. Per conseguire gli obiettivi che ci siamo posti, però, stiamo pensando ad un aiuto concreto di sostegno alle famiglie’’. Oltre ad un notevole potenziamento della rete dei servizi, per consentire agli anziani di restare nelle proprie abitazioni, particolare attenzione sarà posta sull’assistenza domiciliare. Un settore, questo, che nel 2000 ha visto impiegati quasi 10 miliardi dei quali 6,5 per gli appalti triennali con le cooperative che poi realizzavano il servizio.

Nel 2001 sarà sperimentato un nuovo modello di gestione passando da ‘’una politica di appalti ad una di accreditamento’’. Fino ad oggi gli anziani e le loro famiglie non avevano ‘’libertà di scelta’’, perché l’Amministrazione bandiva una gara di appalto e dopo era la cooperativa che inviava il personale per l’assistenza. ‘’Nel 2001, invece, non ci saranno gare di appalto – ha spiegato Billi – perché il Comune si occuperà solo di ‘accreditare i soggetti’ (le cooperative o le associazioni) e darà invece ’un buono servizio’ alle famiglie che potranno così scegliere liberamente a chi rivolgersi’’.

L’assessore ha poi annunciato un potenziamento dei ‘Centri diurni’ e la necessità di ‘’rincovertire le RSA per le quali servono due livelli. Il primo ad elevata assistenza sanitaria, che però non può più essere l’unica risposta come accadeva fino ad oggi, il secondo a livello di base. Va poi aumentata la quota che le RSA devono destinare ai ‘ricoveri temporanei’, che abbiamo sperimentato l’estate scorsa, anche come ‘valvola di sfogo’ per le famiglie e che possono dare risposte a bisogni momentanei come quelli che possono insorgere al momento delle dimissioni da un ospedale’’.
Sergio Sorani, Segretario UST-CISl di Firenze, commenta: "Tutto sta cambiando; si rompe il tradizionale schema dell'anziano sinonimo di pensione, d'inattività.

La proposta è di rimettere al centro la politica e la persona, riprogettare la città guardando alle politiche di sviluppo del territorio e del welfare. Questo Convegno sottolinea tali tematiche. La città va pensata con soggetti che vi abitano, che non si svuota. Chiediamo all'Amministrazione che si passi da una semplice politica dei bilanci ad una dei redditi. È possibile incentivare le politiche di sviluppo ed organizzare le spese. Siamo soddisfatti del confronto col Comune di Firenze."
Secondo Arrigo Canzani, Segreteria FNP-CISL: "Noi rappresentiamo gli anziani che a Firenze rappresentano 1\4 della popolazione.

Gli anziani da sempre sono considerati fruitori di servizi e di bisogni ma noi vogliamo ribaltare il principio. È necessario rispondere ai diritti e non ai bisogni degli anziani, vivere una vita naturale nell'ambiente nel quale la persona ha sempre vissuto e che ha diritto a mantenere le relazioni affettive. Ora sta alla politica ridisegnare le RSA, come strutture idonee a trascorrere la parte della vita non attiva degli anziani. Lo scopo del Convegno è di misurare insieme con esperti queste proposte.

L'intenzione è di ritardare il più possibile l'ingresso in tali strutture e prolungare il mantenimento nelle famiglie."
Valeria De Bortoli, Segreteria Nazionale FNP-CISL: "Un plauso al Convegno per aver posto al centro il diritto a vivere nel proprio ambiente, aiutando gli anziani a rimanere autosufficienti. Le RSA sono il risultato di una politica che guarda all'immediato ma questo non paga abbastanza, guai, però, a demonizzarle ed a farle scomparire ma guai anche a non migliorarle e a non trovare soluzioni alternative.

Bisogna sempre prevenire, coinvolgendo chi saranno i soggetti di queste innovazioni, coinvolgendoli alla corresponsabilità. Cosa può fare il Sindacato? Può contribuire a creare una Società che comprenda anche il mutare delle situazioni. Il Sindacato dovrà riprogettare la Società e questo dovrà essere fatto in armonia con la politica perché gli Amministratori non possono fare tutto da soli. Bisogna aumentare gli anni di vita ma anche diminuire gli anni della non autosufficienza, finalità che non è ancora stata perseguita".
Nel corso della due giorni di Convegno, sono stati illustrati dalla Dott.ssa Francesca Ricci del Centro Statistica Aziendale, anche i dati sulla popolazione anziana nella Provincia di Firenze riferiti al 31/12/1999.

Gli ultrasessantacinquenni sono 210.000 pari al 22,1% della popolazione complessiva (18,9% maschi e 255 femmine). Il 27,3% della popolazione in esame ha un'età compresa tra i 65 ed i 69 anni, il 25,5% tra i 70 ed i 74, il 23,1% tra i 75 ed i 79 e gli ultraottantenni sono il 24,1%. Il Comune più anziano è Firenzuola col 28,7% della popolazione over 65. Il più giovane sono Campi Bisenzio e Barberino Val D'Elsa con una percentuale del 16,1%. Il 57,15 della popolazione anziana ha accanto il proprio coniuge.

Solo l'1% è divorziata o legalmente separata, i single costituiscono il 7,9% ed il restante 33,9% è rappresentato da vedovi. Secondo una proiezione statistica, nei prossimi 10 anni, la popolazione fiorentina è destinata ad invecchiare. Nel 2011 gli anziani nel Comune di Firenze dovrebbero essere 97.792 (29,6% della popolazione totale), nella Provincia di Firenze 232.787 (25,2% del totale) ed in tutta la Toscana, 838.346 (23,7%). Non solo aumenterà il numero degli anziani ma anche la loro incidenza sul resto della popolazione.

In evidenza