Banca Etica in Toscana

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 gennaio 2001 22:08
Banca Etica in Toscana

Questo il tema del convegno “L’uso responsabile del denaro. Le organizzazioni pubbliche e private nella promozione dell’economia civile in Toscana” che si terrà a Firenze il 26 gennaio p.v. (dalle 9 alle 18 all’Auditorium del Consiglio Regionale, via Cavour 2). Promosso da Ce.S.Vo.T e da Regione Toscana, l’appuntamento fiorentino sarà l’occasione per conoscere direttamente alcuni dei progetti finanziati in Italia e in Toscana da Banca Popolare Etica, l’unico istituto di credito che garantisce ai risparmiatori un impiego trasparente ed eticamente sostenibile del loro denaro.

Così scriveva alla sua vecchia banca un cliente che ha deciso di rivolgersi a Banca Etica: “…abbiamo deciso di spostare i nostri risparmi d’altra parte. Preferiamo prendere un po’ meno d’interesse, sapendo che questo però è meno sporco di sangue e ha fatto versare meno lacrime a bambini, donne ed anziani. […] Non abbiamo la presunzione di cambiare il mondo ma vogliamo almeno essere un po’ coerenti con quello che pensiamo e rendere più felici altre persone.” Banca Etica, infatti, in base all’esame del Comitato Etico, esclude dai propri prestiti le imprese coinvolte nella produzione e nel commercio di armi, legate a regimi dittatoriali e non democratici, che producono sostanze inquinanti, che sfruttano il lavoro minorile, che non rispettano i diritti dei lavoratori.

I clienti inoltre possono esprimere una preferenza circa l’impiego dei propri depositi, con la possibilità di scegliere fra i servizi socio-sanitari, la cooperazione internazionale, l’ambiente, la cultura e la società civile. A questi settori appartengono anche i progetti delle numerose realtà del Terzo Settore toscano che hanno ricevuto finora finanziamenti: fra gli altri, ARCI, UISP, Mani Tese, COSPE, Legambiente, ENAIP, CEIS, Comunità di base delle Piagge (FI). La Toscana è infatti fra le regioni d’Italia che hanno aderito con maggiore entusiasmo al progetto di finanza etica.

Accanto ai 7 miliardi di risparmio depositato nelle casse della banca dagli oltre 1.100 soci toscani, cresce rapidamente anche il numero degli enti locali che aderiscono alla Banca e fra i quali segnaliamo i comuni e le province di Firenze e di Livorno, le province di Arezzo, Lucca, Prato e numerosi comuni dell’entroterra fiorentino, pistoiese e pisano. Inoltre la Regione Toscana, anch’essa socia, ha avviato la prima convenzione con la Banca per realizzare interventi di microcredito nell’area dei Balcani, mentre il presidente Claudio Martini si è recentemente impegnato a studiare le modalità per concedere prestiti vantaggiosi al volontariato e all’associazionismo toscano.

Internet e i Gruppi di Intervento Territoriale sono gli insoliti strumenti utilizzati dalla Banca per promuoversi e interagire con i clienti. Banca Etica è infatti il primo istituto di credito sostenuto dalla società civile organizzata in circoscrizioni formate dai soci (15.000 in tutta Italia) che funzionano da punti informativi locali. In Toscana le antenne della Banca sono già attive a Firenze, Arezzo, Lucca, Livorno, Pontedera.
Il convegno sarà l’occasione per conoscere direttamente alcuni dei progetti finanziati in Toscana da Banca Popolare Etica, l’unico istituto di credito che garantisce ai cittadini un impiego trasparente ed eticamente sostenibile del loro denaro.
La Banca è nata infatti come punto d’incontro fra il mondo dei risparmiatori, costretti a ignorare come le banche tradizionali impiegano i loro depositi, e le organizzazioni non profit impegnate da anni nella costruzione di una società più giusta.


14.000 cittadini, fra soci e correntisti di Banca Etica hanno potuto infatti esprimere una preferenza circa l’impiego dei propri risparmi, con la possibilità di scegliere fra i servizi sociosanitari, la cooperazione internazionale, l’ambiente, la cultura e la società civile. Ad oggi Banca Etica ha raccolto 140 miliardi di risparmio e ha concesso finanziamenti per 100 miliardi.
Banca Etica è il primo istituto di credito sostenuto dalla società civile e dalle circoscrizioni territoriali formate dai soci, punti informativi locali che lavorano per avvicinare la banca ai cittadini e per promuovere la cultura della finanza etica.

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