Teatro Puccini: da martedì 23 a domenica 28 gennaio "Un passato da melodici moderni", testo e regia Alessandro Benvenuti

Redazione Nove da Firenze
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18 gennaio 2001 09:30
Teatro Puccini: da martedì 23 a domenica 28 gennaio

"Un passato da Melodici Moderni …o anche la cicala e la formica, che non è il sottotitolo ma piuttosto un indizio -scrive nella Nota dell’autore Alessandro Benvenuti- Un mobiliere di Rho arriva a fare il miracolo di rimettere assieme per una serata Arturo & Lele, due artisti che fino a tre anni prima formavano un collaudato duo di Teatro-Cabaret scioltosi a causa di insanabili dissapori sorti fra i due. Così, grazie ai soldi che il mobiliere promette per una serata di cabaret, i due, bisognosissimi di danaro, un lunedì pomeriggio si ritrovano in un teatro preso in affitto per riprovare il loro vecchia recital.
Il proprietario dell’immobile è un commerciante, e solo quelli delle Belle Arti lo frenano dal trasformare il teatro in un parcheggio a pagamento.

La custode è invece una ragazza semplice e molto sensuale che tratta cose erotiche e polpette con la stessa elementare, disarmante disinvoltura. Ah dimenticavo: si chiama Zoe…e se gli mostra l’ombelico, lui, il proprietario dell’immobile, non riconosce più neppure i sapori delle cose che mangia. Infine c’è un factotum slavo di nome Ilir: custode di un drammatico e inimmaginabile segreto lo si può trovare solo al bar di fronte perso nella sambuca…
Attualmente il teatro ospita una rassegna di cose da capire – come la chiema Zoe – voluta dall’Assessore: un uomo che, come molti altri in questa storia, suda copiosamente.

Per questo motivo Arturo e Lele sono costretti a provare nella scenografia di una edizione polacca di Aspettando Godot di S. Beckett.
Ma dopo aver provato la sigla musicale cominciano gli ostacoli…perché ci sono molte cose che i due si devono dire…qualche mistero da svelare…e soprattutto gli imprevisti…
Imprevisti ai quali stranamente nessuno pensa mai…eppure esistono e condizionano la nostra volontà molto più di quello che uno possa immaginare.
Comunque finisce bene; nessuno muore – cattivacci compresi – e, a voler esser pignoli, trionfa anche l’amore".

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