Lo sciopero a Montedomini e la polemica sui lavoratori comunali

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 Gennaio 2001 10:01
Lo sciopero a Montedomini e la polemica sui lavoratori comunali

Sono stati 30, in totale, i lavoratori di Montedomini addetti all’assistenza che hanno aderito allo sciopero di cinque giorni indetto dalle Rdb. Ogni giorno hanno scioperato una media di 6 lavoratori, con un’incidenza pari al 18,87%. Tra il personale addetto ai servizi amministrativi, economali e tecnici, non ci sono state adesioni allo sciopero. Complessivamente i dipendenti di Montedomini sono 162.
‘’Avevo già definito l’agitazione uno ‘sciopero pretestuoso’, e la bassa adesione ne è una conferma’’.

E’ quanto ha detto l’assessore alle politiche sociosanitarie, Giacomo Billi, commentando i dati ufficiali. ‘’Noi ora abbiamo solo un compito – hanno poi aggiunto lo stesso Billi e il Commissario straordinario Fabio Focardi – quello di proseguire sulla strada tracciata con i sindacati il 7 dicembre scorso, ossia la realizzazione di quell’accordo che, al primo posto, offre tutte le garanzie per la ‘ricollocazione’ nelle strutture pubbliche per il personale in servizio a Montedomini’’.


Intanto ieri il Presidente degli industriali fiorentini Pontello, sulle pagine della stampa locale, ha dato la sua semplice ricetta per “risanare” il bilancio comunale: licenziare i dipendenti.
"Sia chiaro dal Presidente della Confindustria locale simili proposte non scandalizzano più di tanto -rispondono le Rappresentanze Sindacali di Base- è noto che il lavoratore per gli industriali italiani è una variabile strettamente connessa ai propri margini di profitto, ma la spudoratezza di queste esternazioni ha complici e suggeritori nella stessa maggioranza che governa Palazzo Vecchio.
Sono giorni che sulla stampa locale fioriscono articoli che paventano buchi stratosferici nel bilancio comunale 2001: 30, 50 miliardi e poi più su in un rimbalzare di cifre che era però accomunata da una precisa indicazione del colpevole di tutti i mali contabili del mondo: i lavoratori del Comune.
Ora si trattava degli aumenti contrattuali dei dipendenti del Comune, ora della bomba Acquedotto, in ogni caso il colpevole del presunto collasso delle casse finanziarie comunali è il lavoratore fannullone, inutile, esoso, costoso.
La Giunta di centrosinistra si è divertita ad indicare all’opinione pubblica, falsando ampiamente i termini della questione, la responsabilità dell’inevitabile bastonata fiscale.

Strano atteggiamento per chi ha cercato e raggiunto accordi dopo mesi di trattative affermando di fare un investimento professionale e strategico sul proprio personale. Troppo facile sparare sui 5300 dipendenti che reggono la baracca!
E le centinaia di milioni dati in incarichi? Ed i costi connessi ai 110 Dirigenti ed ai nuovi 150 “minidirigenti” inseriti in una riorganizzazione di facciata, gattopardesca, burocratica, irrazionale e pertanto costosa ed inefficace? E le decine di miliardi spesi per ripianare le perdite di aziende come l’ATAF amministrate attraverso uomini di partito come ai tempi più fastosi della I Repubblica? E le smanie appaltatrici e privatizzatrici che spesso si rivelano più costose dei servizi gestiti direttamente?
Maggiore serietà ed onestà intellettuale vorrebbe un minimo di pudore nei nostri amministratori ed anche maggiore coerenza: esiste l’istituto delle dimissioni e se il buco di bilancio è così ingente e lo si vuol far pagare ai cittadini e/o ai lavoratori del Comune di Firenze, che con il loro impegno sostengono un carrozzone amministrato secondo logiche clientelari e partitiche, forse sarebbe il caso che chi ne porta istituzionalmente la responsabilità politica e tecnica faccia un passo indietro".

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