Codacons all'attacco del biglietto per S. M. Novella e scoppia la polemica

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 gennaio 2001 18:04
Codacons all'attacco del biglietto per S. M. Novella e scoppia la polemica

L'associazione dei consumatori Codacons ha presentato un esposto al Comune di Firenze e alla congregazione per il culto della Santa sede, chiedendo il ritiro immediato della decisione di far pagare con assurda disparita' di trattamento, l'ingresso dei fedeli non fiorentini alla chiesa di Santa Maria Novella.
La decisione di far pagare il biglietto di 5 mila lire era stata infatti presa dal Comune e dai Padri che gestiscono la Chiesa il 28 dicembre scorso. L'ingresso da Febbraio prossimo doveva rmanere gratuito solo per i fiorentini doc e per gli abitanti della provincia di Firenze.
“L’iniziativa del Codacons mi stupisce.

L’introduzione del biglietto d’ingresso per la chiesa di Santa Maria Novella ha un duplice obiettivo: rendere fruibili le opere d’arte in modo sicuro e corretto, e allo stesso tempo garantire l’esercizio del culto. Evidentemente non si è compreso lo spirito dell’iniziativa”. E’ la reazione dell’assessore alla Cultura Simone Siliani alla notizia che l’associazione dei consumatori ha presentato un esposto al Comune e alla Congregazione per il luoghi di culto del Vaticano, contro la decisione di far pagare l’accesso alla storica chiesa a partire da fine mese.

“In molte chiese italiane questo avviene già da tempo – continua Siliani – e non certo a scopo di lucro: nel caso di Santa Maria Novella, la gestione sarà curata proprio da un’associazione senza fini di lucro. Gli introiti serviranno prima di tutto per il personale di custodia e per le spese di gestione; con il surplus potremo garantire la manutenzione e il restauro delle opere d’arte”. A proposito del diritto alla preghiera ricordato dal Codacons, l’assessore afferma anche che “dal 1868 (quando il complesso passò al Comune) nella chiesa quello che non era garantito era proprio l’esercizio del culto.

Senza alcuna forma di controllo e senza personale di custodia, si verificava una continua sovrapposizione religiosa e turistica. Ora questo non potrà più accadere, perché sono regolamentati gli orari di fruizione artistica, separati da quella religiosA. Con questa convenzione è possibile anche ampliare l’orario di apertura, rendendola possibile anche all’ora di pranzo: fino ad ora la chiesa era chiusa dalle 12 alle 15.30”. Infine Siliani, dopo aver ricordato che i fiorentini non pagheranno il biglietto, conclude precisando che “il progetto è stato realizzato con la piena adesione dei frati, e con il sostegno determinante del cardinale Piovanelli”.
“No al biglietto per l’ingresso nelle chiese, perché allontana i cittadini e non risolve i problemi economici.

Sì a forme alternative di finanziamento come l’utilizzo dei fondi raccolti dallo Stato con il gioco del Lotto, o il varo di ticket facoltativi sull’esempio anglosassone (la cosiddetta offerta ‘suggerita’). E’ questa in sintesi la posizione espressa dell’assessore alla cultura Mariella Zoppi in relazione al provvedimento assunto da Comune di Firenze e Comunità dei frati domenicani di far pagare un biglietto d’ingresso per la basilica di Santa Maria Novella al fine di poter far fronte ai costi di gestione e manutenzione e ai lavori di restauro di alcune opere.

“Una chiesa – spiega l’assessore – non è un museo; le opere d’arte non obbediscono a finalità espositive, sono invece legate alla capacità di trasmettere la fede. Per questo il biglietto d’ingresso finisce per rappresentare un vincolo inaccettabile per i credenti e un ostacolo alla fruizione per tutti”. “Oltretutto – aggiunge - il ricavato dei biglietti non risolverà da solo i problemi economici e rischia invece di penalizzare tutto l’indotto che ruota intorno ai monumenti, e che è così importante per l’economia delle nostre città d’arte”.

L’assessore esprime il suo pensiero anche ricorrendo ad un esempio: “Da alcuni anni nel battistero di Firenze si paga. Bene, mi chiedo, quanti giovani fiorentini ne abbiano visto gli straordinari mosaici. Il ticket danneggia tutti, l’esonero dei residenti è un provvedimento insufficiente”. Al parere negativo sul biglietto per l’ingresso in Santa Maria Novella l’assessore abbina alcune proposte per far fronte alle difficoltà economiche di gestione di monumenti. “Una possibilità potrebbe essere quella di utilizzare i proventi del gioco del Lotto per contribuire al restauro e alla conservazione delle opere d’arte di Santa Maria Novella.

Per i costi di gestione e di manutenzione invece si potrebbe ricorrere anche da noi, a un sistema fortemente usato nel mondo anglosassone: quello dell’offerta ‘suggerita’. A ciascun visitatore sarebbe proposta una quota d’ingresso facoltativa spiegando con una campagna di sensibilizzazione l’importanza di quel contributo per la possibilità di fruizione di quel monumento”. “Si tratta di proposte – conclude l’assessore - su cui discutere e comunque da elaborare. Quello che si deve però assolutamente evitare è di favorire il distacco tra luoghi d’arte così popolari e la gente”.

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