Interpretando alla sua inconfondibile maniera canzoni di altri tempi, Battiato se ne infischia della nostalgia e spiega con un sorriso sornione: "A volte è proprio tornando indietro con il tempo che diventa più chiaro il futuro. Per me è stato importante, prima di affrontare l'impegno di un nuovo disco tutto mio, regredire alle magnifiche consolazioni di questi inebrianti Fiori musicali". Forse non si era mai sentito prima un Battiato cantante così vicino ai toni del sussurro ed alle modulazioni più confidenziali, che canta i Rolling Stones da leggenda di "Ruby Tuesday", ma anche la Napoli più romantica di "Era di Maggio" con i versi di Salvatore di Giacomo.
Basterebbero queste due perle della musica a rendere FLEURs l'album più sorprendente ed atipico del musicista catanese.
Ascoltando la bellissima e delicata raccolta sembra quasi che Battiato, alle prese con le canzoni preferite del suo personale carnet della memoria, voglia afferrare gli ultimi brandelli di tenerezza e languido lirismo metabolizzato da "questo secolo ormai alla fine" per fissarli in nuovi attimi di piacere per tutti i più sensibili di cuore.
