Biblioteca Centrale: il Fondo Corrado Ricci

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 dicembre 2000 22:04
Biblioteca Centrale: il Fondo Corrado Ricci

Con la donazione Ricci, v. Delibere 1568/1998 e 879/2000, si è costituito presso la Biblioteca Comunale Centrale di Firenze un fondo di cui fanno parte una raccolta di libri sulla storia politica e culturale della città, atlanti granducali e carte topografiche. Tale fondo porta naturalmente il nome del suo donatore.
Se l'importanza di una donazione è data principalmente dalla ricchezza dei documenti in essa contenuti, non per questo trascurabili sono tutte quelle notizie che possono illuminarci sulla storia e i motivi per cui questa nel tempo è andata formandosi.

Cosa ha animato il futuro donatore lungo l'arco della sua vita nella ricerca di libri rari e preziosi, perché questa ha interessato certe discipline e non altre?
Tutte queste notizie, unitamente a quelle squisitamente di carattere biografico, rappresentano quasi uno spaccato di microstoria. Scopriremo così il gusto e le passioni di un fiorentino che, caso davvero singolare, ha attraversato l'intero arco del XX. Secolo. Passioni e gusto da confrontare con il clima culturale della città in quel periodo.
La Biblioteca Comunale Centrale di Firenze ha da sempre esercitato, fino dalla sua costituzione, una forte attrazione nei confronti di studiosi italiani e stranieri.

Attrazione naturale in quanto Istituzione legata alla città che tanto fascino esercitava e continua ad esercitare su chi ha vissuto e vive, per natali o per scelta, sulle rive dell'Arno. Dimostrazione di ciò sono state le importanti donazioni, che sono andate a costituire i relativi fondi presenti presso la Biblioteca stessa. Tale legame, fra la biblioteca e insigne personalità come pure fra la biblioteca e i fiorentini, negli ultimi anni ha ripreso vita e da carattere occasionale è tornato a farsi consuetudine.
Corrado Ricci è nato nel quartiere del Pignone il 28 agosto del 1902.

Ha studiato presso l'Istituto Tecnico Commerciale Galileo Galilei, in Via Giusti, dove è stato allievo del Prof. Giulio Urbini che gli ha trasmesso la passione per la storia e la linguistica. E' stato impiegato presso l'American Express, allora nella sede di Palazzo Ferroni. E' passato successivamente al Credito Marittimo in Via degli Speziali. Dal 1930 lo troviamo in qualità di Amministratore presso alcune nobili famiglie fiorentine.
Ha frequentato le storiche librerie della città, e fra quelle non più in attività si ricorda la Libreria Selvi di Via dei Servi, le Fiere del Libro che si tenevano in P.zza Signoria fino dagli anni '20, come pure le bancarelle, famosa quella di Via dei Biffi del libraio Maggio.

E' stato anche assiduo frequentatore delle Case d'Asta dove si potevano trovare libri antichi e rari. Le motivazioni alla base della scelta dei libri da lui acquistati trovano origini nel desiderio forte di una conoscenza della storia di Firenze, dai fatti pubblici alle piccole cose, dagli aneddoti della strada alle storie dei palazzi, delle chiese. E unitamente a questo amore scopriamo in lui anche l'amore per la lingua, quasi le proporzioni e le armonie che si possono riscontrare nelle architetture trovassero eco, o meglio forse sarebbe dire origine, nella sua parlata.
La schedatura ha seguito gli standard ISBD e, trattandosi di fondo chiuso, le scelte nella descrizione dei singoli pezzi sono state fatte cercando di raggiungere una omogeneità di trattamento catalografico per tutto l'insieme.

Le note possono essere particolarmente lunghe avendo segnalato sempre la presenza di Ex Libris, note manoscritte, citato dediche a personalità importanti che comparivano sull'antiporta o sulla copertina, evidenziando i repertori usati per lo scioglimento dei casi dubbi e/o incerti. Per la soggettazione è stato usato il Soggettario delle Biblioteche Italiane, ICCU, rist. anastatica del 1987, e relativi aggiornamenti.

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