Prato: 2 miliardi e 400 milioni per la formazione permanente, la formazione nelle pmi e la promozione della partecipazione delle donne al lavoro

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 novembre 2000 07:56
Prato: 2 miliardi e 400 milioni per la formazione permanente, la formazione nelle pmi e la promozione della partecipazione delle donne al lavoro

Ammontano a oltre 2 miliardi e 400 milioni i finanziamenti del Fondo sociale europeo che la Provincia assegnerà attraverso il Bando “multimisura” che scade il prossimo 21 dicembre. I fondi, del Programma operativo obiettivo 3, sono finalizzati al sostegno di progetti che privilegiano le azioni di pari opportunità, rafforzano i processi di sviluppo locale attraverso la valorizzazione delle risorse umane (in particolare nelle piccole e medie imprese), favoriscono l’introduzione delle nuove tecnologie.

“Questo rappresenta il primo passo nella programmazione del nuovo fondo sociale europeo – ha fatto notare questa mattina l’assessore alle Politiche del lavoro e alla Formazione, Fabio Giovagnoli – la novità più consistente è che il fondo adesso consente un migliore intervento dove i processi di formazione si articolano in una serie azioni fortemente integrate che vanno dall’educazione continua e permanente ai servizi per l’impiego, a interventi per la formazione al lavoro e all’imprenditorialità”.

Il bando – ha fatto notare Giovagnoli – chiama in causa, in primo luogo, direttamente i soggetti privati e le aziende che in questi anni hanno dimostrato una crescente attenzione ai progetti di qualificazione attraverso la formazione. Nel 1999 sono stati finanziati dalla Provincia, che ha ottimizzato al massimo l’utilizzo delle risorse, circa 60 progetti di formazione aziendale a fronte di una domanda proveniente dai privati che è stata tre volte superiore. Ma veniamo ai contenuti del bando che è stato illustrato da Franca Ferrara, responsabile del settore formazione della Provincia.

Una tranche di 500 milioni è disponibile per progetti di formazione permanente: educazione di base degli adulti (conseguimento diploma di scuola inferiore e superiore, formazione per competenze tecnico professionali) e per la promozione di reti territoriali di offerta formativa (raccolta, sensibilizzazione e organizzazione della “domanda” e organizzazione di circoli di studio). Soggetti attuatori dei progetti, destinati a cittadini che abbiano compiuto 18 anni, possono essere enti locali, enti pubblici e privati, reti civiche per l’educazione degli adulti, centri territoriali permanenti, infrastrutture culturali (biblioteche, musei, teatri, etc.), imprese, associazioni (culturali, del volontariato, etc.) università, agenzie formative).

La fetta più consistente dei fondi messi a disposizione dal Bando, 1 miliardo e 274 milioni, è destinata allo sviluppo della formazione continua, della flessibilità del mercato del lavoro e della competitività delle imprese pubbliche e private (priorità viene data alle piccole medie imprese a cui sono destinati l’80% dei finanziamenti). Le azioni promosse – destinate indirettamente o direttamente a una o più imprese - devono essere finalizzate allo sviluppo del sistema delle imprese, all’introduzione di nuove tecnologie e del telelavoro, alla crescita della qualità dei processi e dei prodotti, al consolidamento dei sistemi produttivi locali e dei nuovi bacini d’impiego.

I progetti possono consistere in aiuti formativi alle persone (imprenditori, lavoratori etc) o in misure di accompagnamento (es.: programmi d’informazione rivolte ai imprese e parti sociali, azioni di supporto alle riorganizzazioni aziendali). I soggetti attuatori dei progetti possono esesre le agenzie formative e imprese singole o associate. Tra i destinatari delle iniziative ci sono occupati giovani e adulti, lavoratori in Cig ordinaria, neo assunti, dirigenti, imprenditori, soci di cooperative, lavoratori autonomi.

Alla promozione della partecipazione femminile al mercato del lavoro sono destinanti finanziamenti per 661 milioni. I fondi possono essere utilizzati per progetti che mirino all’inserimento o al reinserimento delle donne nel mondo del lavoro, per iniziative di formazione e consulenza finalizzate alla creazione di imprese e lavoro autonomo per le donne disoccupate (Anche con il sostegno di contributi economici), in particolare nei nuovi bacini d’impiego, per specifici progetti aziendali finalizzati a modelli organizzativi (dal telelavoro alla riduzione di orario) che favoriscano l’inserimento o il reinserimento delle donne nel lavoro.

Anche in questo caso sono finanziabili interventi che prevedano aiuti diretti alle persone o misure di accompagnamento per aziende e per il territorio (sensibilizzazione di imprese, parti sociali, sistema scolastico etc). Il medesimo bando contiene l’avviso di scadenza (31 gennaio 2001) per la presentazione delle domande, da parte dei soggetti attuatori, per i corsi - non finanziati – su cui la Provincia deve esprimere il riconoscimento o l’assenso.

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