E' ad un pubblico di adulti che furono bambini che si rivolge lo spettacolo di Italo Dall'Orto, reduce da una serie di esauriti nelle ultime due stagioni, ottenuti in tutte le città dove è stato presentato (tra le principali: Roma, Torino, Venezia, Genova, Parma), oltre ai lusinghieri ed unanimi giudizi della critica ed al plauso incondizionato degli eredi dell'autore, che infatti hanno concesso alla Compagnia i diritti di rappresentazione in esclusiva per l'Italia. In occasione del Centenario della nascita dell'autore lo spettacolo torna anche a Firenze accompagnato dalla mostra sulla vita di Saint Exupéry "Storia di un mito" allestita dal 22 novembre al 1 dicembre presso la Banca Toscana, Via del Corso, n°6.
Tratto dal famosissimo romanzo di Saint Exupéry, il secondo libro più venduto dopo la Bibbia, lo spettacolo-così come il testo- si offre a diversi livelli di lettura: in primo luogo la spettacolarità, la piacevolezza delle immagini, cui hanno contribuito in modo eccellente gli splendidi costumi di Elena Mannini, uno dei più prestigiosi nomi del nostro teatro, anche a livello internazionale, le scene di Armando Mannini e le luci di Ugo Benedetti, che hanno trasformato il palcoscenico in un caleidoscopio multiforme e coloratissimo, di forte impatto emotivo, catturando così anche l'attenzione dei bambini (proprio come i disegni nel libro).
Vi è poi il testo, denso di poesia e di riflessioni importanti sul valore delle cose, sull'amicizia, sulla morte, sull'amore, rese con grazia e leggerezza. Vi è infine un terzo livello, cioè l'autore che, in questo caso è il regista: ebbene, Dall'Orto ha il pregio di aver restituito allo spettacolo teatrale tutta la sua originaria pienezza e completezza, ricordandoci che il teatro si esprime attraverso infiniti linguaggi: la parola, la forma, il gesto, la danza, la musica.