Un’intesa per la riqualificazione urbanistica ed ambientale dell’area industriale della Sambuca è stata sottoscritta ieri mattina in Palazzo Medici Riccardi a Firenze dai Comuni di Tavarnelle Val di Pesa e di San Casciano, dalla Provincia e dall’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale.
La zona industriale della Sambuca ospita più di 200 aziende che operano in 29 settori produttivi diversi per un totale di circa 3000 addetti e rappresenta una delle aree produttive più significative del Chianti fiorentino, indicata nel Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia come "Business park".
L’intesa di oggi definisce gli aspetti della pianificazione urbanistica, infrastrutturale ed ambientale dell’area, cresciuta finora in modo spontaneo e che a trenta anni di distanza dall’insediamento delle prime fabbriche chiede di essere resa più competitiva e di conciliare lo sviluppo industriale con la tutela dell’ambiente, dei lavoratori e dei residenti. Coordinatore degli interventi sarà il Comune di Tavarnelle.
"L’area industriale della Sambuca", hanno detto al momento della sottoscrizione dell’intesa il Sindaco di Tavarnelle, Stefano Fusi, quello di San Casciano, Pietro Roselli e l’assessore provinciale all’urbanistica, Luciana Cappelli "ha una rilevanza e un valore strategico che va ben oltre i confini comunali e necessita di interventi che coinvolgano più livelli istituzionali.
Con la firma di questo protocollo crediamo di essere sulla buona strada".
Dal punto di vista urbanistico nell’intesa è contenuta la previsione di un accordo di pianificazione fra la Provincia e i due Comuni che dia via libera alle varianti necessarie per rispondere alle esigenze di riqualificazione e riorganizzazione della Sambuca, di riconversione dell’area più prossima all’abitato a funzioni direzionali, commerciali, residenziali e pubbliche, di individuazione di un’area di espansione produttiva da destinare alla rilocalizzazione di aziende esistenti e di aziende agroalimentari.
Per quanto riguarda le infrastrutture l’intesa prende atto delle carenze dell’area per indicare alcuni interventi prioritari sulla viabilità.
Si parla poi della necessità di ampliare i depositi idrici, di intervenire per ovviare ai cali di tensione nelle forniture elettriche, di ammodernare gli impianti di comunicazione.
In materia ambientale si punta alla certificazione delle singole unità produttive ed alla certificazione complessiva di area attraverso il regolamento comunitario EMAS. Insieme all’ARPAT sarà elaborata una metodologia per individuare i parametri significativi di sostenibilità ambientale. Sarà creato un punto della rete informativa nazionale "Network EMAS/SGA" per supportare le aziende nei loro percorsi di certificazione.
Per il rischio idraulico sono contemplati interventi lungo la Pesa, tendenti alla messa in sicurezza dell’asta fluviale.
Sono previsti poi la costruzione di un nuovo impianto fognario e di depurazione, capace di servire completamente la zona industriale, la conseguente riutilizzazione delle acque reflue depurate, la realizzazione di un’area attrezzata di raccolta e selezione dei rifiuti aziendali.
L’intesa mette infine in evidenza la necessità della costituzione di una società e di un consorzio a partecipazione pubblica e privata per la promozione, attuazione e gestione della gran parte degli interventi necessari per la zona industriale.