Niente tassa di bonifica per Ugnano e Mantignano

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 novembre 2000 18:30
Niente tassa di bonifica per Ugnano e Mantignano

Gli abitanti di Mantignano e Ugnano che possiedono edifici o terreni sul territorio, quest’anno non pagheranno le tasse al Consorzio di Bonifica delle Colline del Chianti. Le cartelle esattoriali erano già in partenza e l’assessore all’ambiente Vincenzo Bugliani le ha fermate: “Una tassa del genere è sicuramente odiosa in una zona come quella di Mantignano e Ugnano, un territorio che soggiace ad un grave degrado ambientale e in cui i fossi ricevono i liquami delle fogne”. Il quartiere di Mantignano e Ugnano è una delle zone che rientra nella gestione del Consorzio, il quale ha il preciso compito di gestire le acque di superficie e cioè ruscelli, fiumi e canali.

In base alla legge regionale i consorzi sono stati estesi a tutto il territorio della Toscana che è attualmente suddiviso in numerosi consorzi. Il Consorzio in questione si estende appunto anche al Comune di Firenze, nella parte che sta sulla sinistra d’Arno. “Il Consorzio non aveva pensato ad emettere tasse sul territorio, - precisa Bugliani- ma intendeva farlo per la piana di Settimo, in prosecuzione del vecchio tributo idraulico”. Si tratta di una tassa storica che per la prima volta viene interrotta.

“Questa interruzione, - dice l’assessore all’ambiente sta in un quadro di impegni fra il comune e il Consorzio per il risanamento dell’intera area”. L’obiettivo, è quello di preparare un vero e proprio piano d’intervento con i finanziamenti del ministero per le politiche agricole.
Soddisfazione per il ritiro dei ruoli di pagamento del tributo del «Consorzio bonifica delle colline del Chianti» per i residenti di Ugnano e Mantignano è stata espressa dalla consigliera di Alleanza Nazionale Gaia Checcucci.

«L’assessore mi ha comunicato - ha spiegato la Checcucci - di aver accolto positivamente parte della mia interpellanza nella quale chiedevo all’assessore la sospensione di un tributo che considero assurdo e non dovuto». «Questa tassa - ha spiegato la consigliera di AN - non ha più ragione di essere, così come configurata, in quanto illegittima. L’illegittimità di questo tributo non è un’ opinione personale ma fu la stessa corte costituzionale che qualche anno fa lo affermò, sostenendo che un tributo di questo tipo può essere richiesto solo se si provi che il beneficio che l’intervento di “bonifica” arreca all’immobile si traduce in un aumento di valore dell’immobile stesso».

«Quanto è accaduto a Firenze lo considero un passo avanti - ha aggiunto la Checcucci - ma ciò non significa che la battaglia di Alleanza Nazionale per smantellare questa struttura sia vinta. Infatti, a prescindere da Firenze, vi sono tutte le altre zone su cui questo consorzio opera, ovvero un’area di 70 mila ettari che va dall’Ema alla Greve, in cui continuano ad arrivare ruoli di pagamento solo a quei cittadini proprietari di unità immobiliari censite». «Il Presidente del Consorzio, nonché sindaco di Tavarnelle - ha concluso la consigliera di AN - dovrebbe prendere atto dell’inadeguatezza della struttura che presiede e dimettersi.

Gli enti locali possono provvedere alla prevenzione idraulica e alla manutenzione dei reticoli fluviali attingendo alla fiscalità generale, senza bisogno di mantenere in vita strutture che costano soltanto di personale quasi due terzi su un bilancio di circa 2 miliardi e 200 milioni di lire».

In evidenza