Al Teatro della Pergola Philippe Genty

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 novembre 2000 22:52
Al Teatro della Pergola Philippe Genty

Il 3 e 4 novembre, alle ore 20.45, in scena "Passangers clandestins", ideazione e regia Philippe Genty, con la collaborazione di Mary Underwood.
Un triciclo attraversa la scena, mentre una ballerina cammina sulle punte. Una casetta prende fuoco, un canguro con gli sci canta il blues, un aereo si schianta. Ossessivamente un morto emerge dalla memoria di Ernest, che non riesce ad accettare la morte del padre. La sua nevrosi lo porta a dividersi in quattro personalità diverse (i passageri clandestini del titolo) ciascuna delle quali si muove in una zona di confine tra autobiografia e sogno.


Disorienta e spiazza vedere come i quattro personaggi siano in grado di ingrandirsi, rimpicciolirsi, morire, resuscitare, cambiare forma, apparire o scomparire interagendo con gli elementi della scena. Da illusionista qual è, Genty estrae dal suo cappello una bambola, clone del suo eroe, una marionetta, una maschera e una tela. In un'atmosfera che evoca alcune situazioni narrate da Lewis Carroll, l'artista utilizza immagini che si sommano e si sovraespongono in un susseguirsi di artifici, di luci ed ombre.

Ogni corpo nasce dall'altro, seconda le regole del teatro di animazione: "L'animatore deve ritrovare un'ingenuità e credere nella vita degli oggetti, per poterlo far credere agli spettatori". Il che non va, naturalmente, preso alla lettera. Lo spettatore non viene portato a credere razionalmente alla vita di quell'oggetto o di quel corpo, ma quell'oggetto e quel corpo hanno il potere di creare una "risonanza", di risvegliare una zona oscura, perloppiù addormentata, in cui vengono ogni giorno accatastati desideri, paure, traumi infantili.

E tutto questo senza una parola. Lasciando che, a parlare, sia l'immagine pura.
Prima di dirigere attori veri, Philippe Genty ha fatto il giro del mondo con le marionette da lui create. Erano gli anni Sessanta. Ma la vera consacrazione per Genty e per la sua collaboratrice Mary Underwood avviene nel 1975.
Da allora l'artista francese lavora per un teatro le cui categorie tradizionali si scardinano, dove attori, danzatori e marionette si mescolano, scambiandosi i ruoli. Spettacoli come Rond comme un cube, Sigmund Folies, Désirs Parades, Dérives, Ne m'oublie pas, Voyageur immobile, hanno fatto il giro dei cinque continenti.

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