Via libera del consiglio regionale al primo Piano regionale della pesca marittima

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 novembre 2000 01:06
Via libera del consiglio regionale al primo Piano regionale della pesca marittima

Si tratta del primo piano perche' le competenze nel settore sono state trasferite alle Regioni solo con la riforma Bassanini. Il piano, sul quale i gruppi del centro-destra si sono astenuti, raggruppa tutti gli interventi che sara' possibile realizzare nei prossimi tre anni, utilizzando risorse comunitarie, nazionali e regionali.
Si va dal miglioramento strutturale dei porti per la pesca alle iniziative rivolte alla sicurezza in mare, dal potenziamento delle strutture di trasformazione e commercializzazione del pesce all'adozione di marchi di qualita' e freschezza, dai progetti per sfruttare le sinergie tra le attivita' di pesca e turismo all' innovazione tecnologica delle imprese di acquacoltura.

Sono previsti anche interventi per il perfezionamento delle tecniche di allevamento, in collaborazione con l'Agenzia per lo sviluppo Arsia, l'aggiornamento professionale, la realizzazione di barriere artificiali per la tutela delle specie ittiche e di aree attrezzate nei nuovi porticcioli turistici, oltre all'adeguamento delle strutture di conservazione e di vendita all' ingrosso. Questo pacchetto di interventi potra' contare su circa 18 miliardi di lire di finanziamenti comunitari dal fondo strutturale Strumento finanziario operativo pesca).
A tali risorse si aggiungono quelle nazionali del piano triennale per la pesca (per il 2000 circa un miliardo di lire) e quelle regionali sul piano per l'acquacoltura (circa 800 milioni di lire).
L'obiettivo del piano e' quello di rilanciare un settore rilevante per l'economia della costa e di quelle aree montane nelle quali esiste una forte tradizione di allevamento ittico.
Il settore risente infatti pesantemente sia della concorrenza di paesi stranieri e di altre regioni italiane, sia dei problemi di invecchiamento della flotta peschereccia e di strutture ormai inadeguate.

In Toscana la flotta marittima e' costituita da 871 imbarcazioni, pari al 4,7% del totale nazionale, in gran parte di piccole dimensioni. Nel 1983 le unita' registrate erano 1.096 e da allora sono in diminuzione costante.
Circa il 53% delle unita' ha un' eta' superiore ai vent' anni ed e' dispersa in una miriade di porti ed approdi. Il valore della produzione e' di circa 130 miliardi di lire l'anno, pari al 4,2% del totale nazionale. Si pratica essenzialmente la pesca a strascico, la circuizione e la piccola pesca, fatta con varie attrezzature: tramaglio, reti da imbrocco, sciabica, nassa, palangaro.
L'acquacoltura e' invece in rapida crescita e vale circa 44 miliardi.

Dal 1996 al 1998 si e' passati dalle 2.500 tonnellate a piu' di 4.200.

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