Un Piano di rilancio del sistema termale toscano entro il 2000

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 ottobre 2000 14:21
Un Piano di rilancio del sistema termale toscano entro il 2000

Strumenti normativi e finanziari che tengano conto delle nuove regole, sia a livello nazionale che regionale, per la gestione, la valorizzazione e la promozione a tutti i livelli dell'offerta termale toscana; adozione di un Marchio di qualita', di nuove strategie promozionali per lanciare il Circuito termale toscano e creare Parchi termali di interessse regionale nell'ambito delle politiche per la salute, delle politiche del turismo e dell'ambiente: queste le linee direttrici entro cui intende muoversi il Piano di rilancio del sistema termale toscano cui la giunta si propone di lavorare per varare un testo definitivo entro il 2000.

Sulle linee direttrici, presentate dall'assessore al commercio, turismo e terme, Susanna Cenni, si e' aperto oggi il confronto con operatori, enti locali, categorie economiche, parti sociali. Dalle prime indicazioni scaturite dal mondo del termalismo, partira' una capillare attivita' di concertazione.
Obiettivi del piano
La Toscana detiene il 14% dell'offerta complessiva nazionale ed e' leader a livello europeo. Un fatturato di oltre 63 miliardi (che aumenta di molto con l'indotto turistico), fortissima la capacita' alberghiera (650 alberghi), nutrito il numero di clienti e turisti (250.000 arrivi termali ogni anno).

Non c'e' dubbio che le localita' termali toscane sono, oggi come oggi, simbolo di un'offerta che va ben oltre il turismo della salute, orientandosi ormai anche verso altre forme di domanda come i convegni, il turismo d'arte, il turismo scolastico. La scommessa, per il futuro, e' quella di coniugare l'offerta piu' tradizionale (le cure) con i nuovi promettenti filoni del turismo del benessere, della cura del proprio corpo, delle vacanze salute e relax. Ecco perche', a partire da un'immagine che ancora regge ma rischia di logorarsi, occorre puntare sulla promozione, in varie forme, del sistema termale.

Come?
Presentando l'offerta di un Circuito termale toscano e convogliando su di essa uno sforzo finanziario che sara' importante e costante nei prossimi cinque anni. Per alcuni centri si potra' puntare sulla creazione di un Parco termale, integrando le attivita' termali con le altre risorse economiche del territorio. "Il valore aggiunto dell'offerta Toscana - spiega l'assessore Susanna Cenni - sta proprio nella possibilita' di sfruttare le opportunita' di questa grande tradizione della nostra regione, introducendovi elementi di novita' capaci di dare vita a una piu' vasta tipologia di offerta che possiamo definire come benessere termale, integrandola con le altre componenti che fanno della Toscana un posto unico al mondo".
Verso una nuova legge regionale.
La giunta - ha informato l'assessore - sta lavorando a una proposta di legge che dovra' sostituire la legge 86 del '94 che disciplina ricerca, coltivazione e utilizzazione delle sorgenti termali.

Si tratta di un testo unico, che regolera' anche gli aspetti di carattere sanitario. Elementi qualificanti della nuova legge saranno: il trasferimento ai comuni delle competenze amministrative in materia di ricerca e coltivazione delle acque termali e di autorizzzazioni sanitarie, semplificazione delle procedure per il rilascio e snellimento delle procedure, in linea con il processo di delegificazione.
Il testo unico regionale definira' anche gli adempimenti per l'assegnazione del marchio di qualita' termale che sara' collegato al concetto di parco termale di interesse regionale con lo scopo di dare il via a processi di qualificazione dei territori e delle citta' toscane, sollecitare sinergie fra aziende termali e imprese turistiche che concorrono a formare l'offerta complessiva di queste realta'.

Fra le competenze della Regione anche la salvaguardia urbanistico-ambientale dei territori termali.
Gli incentivi finanziari.
Al di la' della privatizzazione delle tre terme ex Eagat che costituisce la principale risorsa per Montecatini, Chianciano e Casciana, gli strumenti regionali (Piano regionale di sviluppo, legge sullo sviluppo economico), statali e comunitari (Fondo regionale per lo sviluppo nelle aree Obiettivo 2) conterranno specifiche disposizioni per imprese termali e aziende operanti nel settore del turismo termale, con priorita' per imprese certificate o in fase di certificazione (Marchio di qualita' e Parco termale).

Gia' nel bilancio 2001, intanto, la Regione ha disposto un primo stanziamento di 2 miliardi per la valorizzazione dell'offerta termale minore della Toscana.
Aziende partecipate.
Una volta definito l'assetto delle tre aziende termali ex Eagat e dell'azienda ex Inps di San Giuliano Terme, la scelta di fondo da parte della Regione e', in questi casi, quella di procedere alla privatizzazione, condizionandola alla realizzazione e al finanziamento da parte dei privati di importanti interventi che garantiscano un migliore posizionamento delle aziende sul mercato.

In altre parole la provatizzazione dovra' garantire la realizzazione di interventi per l'ulteriore sviluppo delle strutture e delle attrezzature necessarie per valorizzare nicchie di mercato come quella del turismo del benessere, nonche' interventi per campagne promozionali mirate delle citta' termali e del loro territorio.
Le prestazioni sanitarie.
Accanto alla maggiore qualificazione sanitaria degli stabilimenti (accreditamento, inserimento nel percorso assistenziale e riabilitativo del piano sanitario regionale), saranno ampliate le prestazioni termali erogate dal servizio sanitario nazionale, estendendole alle cure riabilitative.

Saranno, fra le altre cose, promossi i centri di estetica presso gli stabilimenti termali.
Promozione
Obiettivo delle politiche promozionali della Regione la valorizzazione dell'identita' toscana, con progetti mirati per gli investimenti esteri in Toscana. Fra le altre iniziative, da segnalare, in collaborazione con l'Apt di Montecatini, un sito Internet (in via di elaborazione) sul sistema termale toscano. Per il 2001, all'interno del Programma delle attivita' di promozione economica (che saranno attuate dalla istituenda Agenzia per la promozione economica della Toscana) sara' previsto uno specifico progetto per l'offerta termale.

Su questo fronte la Regione convogliera' per il 2001 oltre 500 milioni di risorse dirette che serviranno per attivare risorse comunitarie dedicate a una grande campagna per promuovere il settore di qui al 2006.
La legge nazionale
Il Piano di rilancio dovra' tenere conto delle novita' introdotte dalla legge nazionale di riordino del settore termale, a cominciare dalla delega alle Regioni di una serie di nuove competenze. Fra queste, la definizione degli strumenti di valorizzazione, tutela, salvaguardia urbanistico-ambientale dei territori termali, la possibilita' di richiedere l'istituzione del Marchio di qualita' termale al ministero dell'ambiente per realta' in possesso di determinati parametri fissati dalla legge.

Le Regioni devono inoltre promuovere la qualificazione sanitaria degli stabilimenti termali e la loro integrazione con le strutture sanitarie.
L'azienda di San Giuliano a Regione e Comune. Fra le conseguenze della nuova legge nazionale anche il passaggio alla Regione e al Comune dell'azienda termale (ex proprieta' Inps) di San Giuliano Terme, gia' oggi gestita da un'azienda privata. Per questa realta' si dovra' prevedere un piano di rilancio per un ulteriore sviluppo delle sue attivita'.

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