Strumenti normativi e finanziari che tengano conto delle nuove regole, sia a livello nazionale che regionale, per la gestione, la valorizzazione e la promozione a tutti i livelli dell'offerta termale toscana; adozione di un Marchio di qualita', di nuove strategie promozionali per lanciare il Circuito termale toscano e creare Parchi termali di interessse regionale nell'ambito delle politiche per la salute, delle politiche del turismo e dell'ambiente: queste le linee direttrici entro cui intende muoversi il Piano di rilancio del sistema termale toscano cui la giunta si propone di lavorare per varare un testo definitivo entro il 2000.
Sulle linee
direttrici, presentate dall'assessore al commercio, turismo e terme, Susanna
Cenni, si e' aperto oggi il confronto con operatori, enti locali, categorie
economiche, parti sociali. Dalle prime indicazioni scaturite dal mondo del
termalismo, partira' una capillare attivita' di concertazione.
Obiettivi del piano
La Toscana detiene il 14% dell'offerta complessiva
nazionale ed e' leader a livello europeo. Un fatturato di oltre 63 miliardi
(che aumenta di molto con l'indotto turistico), fortissima la capacita'
alberghiera (650 alberghi), nutrito il numero di clienti e turisti (250.000
arrivi termali ogni anno).
Non c'e' dubbio che le localita' termali toscane sono, oggi come oggi, simbolo di un'offerta che va ben oltre il turismo della salute, orientandosi ormai anche verso altre forme di domanda come i convegni, il turismo d'arte, il turismo scolastico. La scommessa, per il futuro, e' quella di coniugare l'offerta piu' tradizionale (le cure) con i nuovi promettenti filoni del turismo del benessere, della cura del proprio corpo, delle vacanze salute e relax. Ecco perche', a partire da un'immagine che ancora regge ma rischia di logorarsi, occorre puntare sulla promozione, in varie forme, del sistema termale.
Come?
Presentando l'offerta di un
Circuito termale toscano e convogliando su di essa uno sforzo finanziario
che sara' importante e costante nei prossimi cinque anni. Per alcuni centri
si potra' puntare sulla creazione di un Parco termale, integrando le attivita'
termali con le altre risorse economiche del territorio. "Il valore aggiunto
dell'offerta Toscana - spiega l'assessore Susanna Cenni - sta proprio nella
possibilita' di sfruttare le opportunita' di questa grande tradizione della
nostra regione, introducendovi elementi di novita' capaci di dare vita a una
piu' vasta tipologia di offerta che possiamo definire come benessere
termale, integrandola con le altre componenti che fanno della Toscana un
posto unico al mondo".
Verso una nuova legge regionale.
La giunta - ha informato l'assessore -
sta lavorando a una proposta di legge che dovra' sostituire la legge 86 del
'94 che disciplina ricerca, coltivazione e utilizzazione delle sorgenti
termali.
Si tratta di un testo unico, che regolera' anche gli aspetti di
carattere sanitario. Elementi qualificanti della nuova legge saranno: il
trasferimento ai comuni delle competenze amministrative in materia di
ricerca e coltivazione delle acque termali e di autorizzzazioni sanitarie,
semplificazione delle procedure per il rilascio e snellimento delle
procedure, in linea con il processo di delegificazione.
Il testo unico regionale definira' anche gli adempimenti per l'assegnazione
del marchio di qualita' termale che sara' collegato al concetto di parco
termale di interesse regionale con lo scopo di dare il via a processi di
qualificazione dei territori e delle citta' toscane, sollecitare sinergie fra
aziende termali e imprese turistiche che concorrono a formare l'offerta
complessiva di queste realta'.
Fra le competenze della Regione anche la
salvaguardia urbanistico-ambientale dei territori termali.
Gli incentivi finanziari.
Al di la' della privatizzazione delle tre terme ex
Eagat che costituisce la principale risorsa per Montecatini, Chianciano e
Casciana, gli strumenti regionali (Piano regionale di sviluppo, legge sullo
sviluppo economico), statali e comunitari (Fondo regionale per lo sviluppo
nelle aree Obiettivo 2) conterranno specifiche disposizioni per imprese
termali e aziende operanti nel settore del turismo termale, con priorita' per
imprese certificate o in fase di certificazione (Marchio di qualita' e Parco
termale).
Gia' nel bilancio 2001, intanto, la Regione ha disposto un primo
stanziamento di 2 miliardi per la valorizzazione dell'offerta termale minore
della Toscana.
Aziende partecipate.
Una volta definito l'assetto delle tre aziende termali
ex Eagat e dell'azienda ex Inps di San Giuliano Terme, la scelta di fondo
da parte della Regione e', in questi casi, quella di procedere alla
privatizzazione, condizionandola alla realizzazione e al finanziamento da
parte dei privati di importanti interventi che garantiscano un migliore
posizionamento delle aziende sul mercato.
In altre parole la
provatizzazione dovra' garantire la realizzazione di interventi per
l'ulteriore sviluppo delle strutture e delle attrezzature necessarie per
valorizzare nicchie di mercato come quella del turismo del benessere,
nonche' interventi per campagne promozionali mirate delle citta' termali e
del loro territorio.
Le prestazioni sanitarie.
Accanto alla maggiore qualificazione sanitaria
degli stabilimenti (accreditamento, inserimento nel percorso assistenziale e
riabilitativo del piano sanitario regionale), saranno ampliate le prestazioni
termali erogate dal servizio sanitario nazionale, estendendole alle cure
riabilitative.
Saranno, fra le altre cose, promossi i centri di estetica presso
gli stabilimenti termali.
Promozione
Obiettivo delle politiche promozionali della Regione la
valorizzazione dell'identita' toscana, con progetti mirati per gli
investimenti esteri in Toscana. Fra le altre iniziative, da segnalare, in
collaborazione con l'Apt di Montecatini, un sito Internet (in via di
elaborazione) sul sistema termale toscano. Per il 2001, all'interno del
Programma delle attivita' di promozione economica (che saranno attuate
dalla istituenda Agenzia per la promozione economica della Toscana) sara'
previsto uno specifico progetto per l'offerta termale.
Su questo fronte la
Regione convogliera' per il 2001 oltre 500 milioni di risorse dirette che
serviranno per attivare risorse comunitarie dedicate a una grande campagna
per promuovere il settore di qui al 2006.
La legge nazionale
Il Piano di rilancio dovra' tenere conto delle novita'
introdotte dalla legge nazionale di riordino del settore termale, a
cominciare dalla delega alle Regioni di una serie di nuove competenze. Fra
queste, la definizione degli strumenti di valorizzazione, tutela, salvaguardia
urbanistico-ambientale dei territori termali, la possibilita' di richiedere
l'istituzione del Marchio di qualita' termale al ministero dell'ambiente per
realta' in possesso di determinati parametri fissati dalla legge.
Le Regioni
devono inoltre promuovere la qualificazione sanitaria degli stabilimenti
termali e la loro integrazione con le strutture sanitarie.
L'azienda di San Giuliano a Regione e Comune. Fra le conseguenze
della nuova legge nazionale anche il passaggio alla Regione e al Comune
dell'azienda termale (ex proprieta' Inps) di San Giuliano Terme, gia' oggi
gestita da un'azienda privata. Per questa realta' si dovra' prevedere un
piano di rilancio per un ulteriore sviluppo delle sue attivita'.