I criteri per la classificazione delle aziende agrituristiche,
i requisiti necessari per l'assegnazione delle "spighe", da una a cinque,
che offriranno una informazione oggettiva e trasparente sull'offerta dei
servizi forniti, le procedure - fortemente semplificate - con cui le imprese
potranno richiedere aggiornamenti e passare a livelli superiori. Tutto
questo e' contenuto in una delibera approvata dalla giunta su iniziativa
dell'assessore all'agricoltura, Tito Barbini, che dopo una prima fase di
sperimentazione consolida in via definitiva il sistema di classificazione.
"E' un provvedimento - spiega Barbini - che abbiamo adottato sulla base
di un monitoraggio effettuato dall'Arsia e delle proposte avanzate dalle
aziende agrituristiche.
Era un passaggio atteso, dopo un periodo che ci ha
visto realizzare una sorta di esperienza pilota, dato che la Toscana e' stata
la prima regione in Italia ad introdurre una classificazione analoga a quella
di altre strutture ricettive. Ma la cosa piu' importante di tutti e' che questo
sistema consentira' di valorizzare e promuovere ulteriormente le nostre
aziende, perche' una moderrna offerta agrituristica non puo' non essere in
grado di informare con esattezza sul tipo di soggiorno e sui servizi forniti".
Il sistema di classificazione, ricordiamo, considera esclusivamente
parametri valutabili in maniera oggettiva e traducibili in punteggi.
I requisiti sono divisi in "obbligatori" e in "fungibili". I primi sono tutti necessari per ottenere l'autorizzazione e accedere al primo livello di classificazione, cioe' ad una spiga. I secondi sono tra loro sostituibili e concorrono alla formazione del punteggio che permettera' di accedere ad un numero maggiore di spighe. Per l'individuazione dei requisiti non sono stati considerati solo i servizi essenziali, ma anche e soprattutto quei servizi e quelle dotazioni aziendali strettamente legate alla realta' rurale, alla salvaguardia dell'ambiente, alla promozione del territorio.
Ogni
azienda avra' la possibilita' di aumentare il suo punteggio complessivo,
con interventi di miglioria delle proprie strutture, con la crescita qualitativa
e quantitativa dei servizi, con l'acquisizione di alcuni titoli professionali da
parte del titolare. "Questo sistema - spiega ancoraBarbini - rappresenta
anche una sorta di guida per indirizzare le imprese nella realizzazione di
investimenti per accrescere il proprio livello qualitativo, con la certezza di
andare incontro alle esigenze dell'agriturista.
In questo modo ci attendiamo
un'ulteriore crescita di una realta' che in Toscana conta gia' su quasi 1.800
imprese e circa 25 mila posti letto, con un'offerta gia' particolarmente
qualificata ed apprezzata a livello internazionale.
Tutto questo senza alcuna trafila burocratica, perche' con il provvedimento approvato adesso abbiamo esteso al massimo la possibilita' di autocertificazione".