Dalla Rete dell'alta tecnologia al progetto Ritts

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 ottobre 2000 15:59
Dalla Rete dell'alta tecnologia al progetto Ritts

Le tecnologie digitali per il cinema e la multimedialita', l'hi-tec per le produzioni tradizionali come la pelle, il legno, la ceramica, l'optoelettronica nel campo dei beni culturali: questi alcuni dei settori piu' promettenti e nei quali la Toscana potrebbe ulteriormente sviluppare le proprie potenzialita' d'innovazione. La nostra regione, che vale oggi circa il 6 per cento del prodotto interno lordo nazionale, rappresenta da sola il 10 per cento del totale nazionale dell'offerta di ricerca.

Per contro, si attribuisce solo il 5 per cento dei flussi annuali di ricerca e sviluppo che si traducono in trasferimento tecnologico e innovazione. Sono dati significativi, che mostrano l'esistenza di promettenti opportunita' per potenziare la presenza toscana su un fronte che appare ormai decisivo per consolidare lo sviluppo della nostra economia. Su questo la Toscana si e' mossa fin dal 1993 con la Rete dell'alta tecnologia che ha lavorato per una integrazione fra ricerca e industria, con la collaborazione dei poli tecnologici di Pisa, Siena e Firenze e le realta' industriali piu' avanzate.

Da questa collaborazione sono nati trenta progetti pilota, fra cui il laboratorio meteo Lamma, il laser applicato ai beni culturali.
Una tappa importante e' stato l'avvio del progetto Ritts, affidato alla Toscana dalla Commissione europea nel '97, che oltre a lavorare per creare un contesto favorevole allo sviluppo dell'innovazione, ha fra l'altro definito strumenti finanziari per incentivare imprese e programmi innovativi, un progetto per lo sviluppo delle tecnologie optoelettroniche, programmi di collaborazione con istituti di ricerca italiani e stranieri.

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