"Non mi pento affatto di essermi opposto alla nomina di Corrado Cirio alla presidenza del Corecom"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 ottobre 2000 23:58

Il capogruppo regionale dei Ds, Paolo Cocchi, e' sereno malgrado l'esposto contro di lui presentato dall'ex candidato alla presidenza del Corecom, nel quale si ipotizza la violazione della legge sulla privacy per un presunto dossier su Cirio, esponente nazionale dei Democratici, che Cocchi avrebbe presentato alla riunione dei capigruppo per sostenere la bocciatura del candidato.
''Non ho presentato alcun dossier - precisa Cocchi -, mi sono limitato ad esporre alcuni fatti che, secondo me, rendono inopportuna la nomina di Cirio alla presidenza del Corecom''.
''Conosco Cirio da quando, dieci anni fa, lavoravamo ambedue nel settore pubblicita' per due aziende diverse - ha aggiunto Cocchi - ma cio' che rende inopportuno l'incarico, non si tratta di vera e propria incompatibilita' ma di inopportunita' politica, e' il fatto che Cirio, oggi, a quanto mi risulta, si occupa di servizi telematici e telefonici, di servizi su internet e ha anche una consulenza sulla comunicazione e la pubblicita' multimediale, capite quindi che tutto cio' e' inopportuno con la presidenza di un organismo di controllo come il Corecom che non ha piu' solo competenza sui programmi televisivi ma anche su tutta la comunicazione che oggi corre sui telefonini e su internet''.
Dalla parte di Cocchi si schierano tutti i capigruppo di Toscana democratica, la maggioranza di governo di centrosinistra e tra questi anche il capogruppo dei Democratici, Erasmo D' Angelis la cui firma compare in una nota assieme a quella di Alberto Monaci del Ppi, Pieraldo Ciucchi dello Sdi, Fabio Roggiolani dei Verdi ed a quella dello stesso Cocchi.
I capigruppo della maggioranza, riferendosi al presunto dossier su Cirio, precisano che ''anche nei momenti piu' difficili non e' mai venuto meno, e mai accadra', il pieno rispetto per le persone: a questo costume, fatto anche di franchezza e di trasparenza si e' sempre ispirato e si ispira il dibattito tra i gruppi consiliari di Toscana Democratica''.
''Riteniamo pertanto conclusa questa vicenda - si precisa nella nota - e respingiamo qualsiasi strumentalizzazione tesa ad accreditare l' idea che vi possa essere un qualsiasi esponente della maggioranza che faccia, o abbia fatto, uso di metodi di lotta politica scorretti e lesivi della dignita' delle persone''.

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