Approvato il piano di alienazione degli immobili della Provincia

Redazione Nove da Firenze
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17 ottobre 2000 23:05
Approvato il piano di alienazione degli immobili della Provincia

Il consiglio provinciale ha approvato ieri la delibera relativa al programma di alienazione dei beni immobili di proprietà della Provincia di Firenze, comprensivo peraltro, come evidenziato dall'assessore all'edilizia Alberto Di Cintio, di un immobile in piazza Matteotti nel comune di Greve (attualmente in comodato per due mesi al comune di Greve che vi ha collocato il proprio archivio storico) e di un appartamento in via dei Pilastri a Firenze, in un primo momento destinato ad ospitare gli obiettori di coscienza e ora libero.
Il gruppo di Rifondazione comunista aveva presentato un emendamento che proponeva di "utilizzare i proventi dell'alienazione per la ricostituzione e conservazione del patrimonio immobiliare della Provincia di Firenze".

L'intento, per i proponenti (sono intervenuti il capogruppo D'Amico e il consigliere Sandro Targetti) era di escludere "che i proventi servano a finanziare la spesa corrente". "Sappiamo - ha detto D'Amico - che la spesa corrente e il bilancio sono in ottimo stato". L'emendamento, accolto dall'assessore all'edilizia Alberto Di Cintio ("anche in commissione erano emerse queste indicazioni"), a causa delle norme del Regolamento richiamate dal Presidente del Consiglio Eugenio Scalise non poteva essere votato insieme alla delibera ma separatamente.

Su questo dato si sono registrate posizioni diverse.
Per Alessandro Corsinovi, capogruppo del Ccd, "ci sono grossi ritardi nell'attuazione del programma delle vendite degli immobili della Provincia e per ora i risultati sono stati mediocri. Di 51 immobili di cui era prevista la vendita, ad oggi solo 9 sono stati alienati e di questi solo tre hanno formalmente perfezionato il contratto con una regolamentare stipula. Quest'operazione dovrà essere seguita con attenzione dal consiglio e dalla commissione competente perché non ci sono stati i fatti ma solo le parole".

In sintonia con quanto sostenuto da Corsinovi il capogruppo di Forza Italia Carlo Bevilacqua che ha contestato, peraltro, la scelta operata sull'immobile nel comune di Greve ("anche se c'è contratto di comodato in scadenza, non abbiamo la certezza che il comune libererà l'immobile"). Quanto all'emendamento di Rifondazione "potrebbe essere condiviso se non si usasse il termine ricostituzione ma quello di risanamento del patrimonio immobiliare".
Il capogruppo dei Ds Tiziano Lepri ha chiesto che il Presidente della Provincia o l'assessore, in dichiarazione di voto, chiarisse la portata dell'emendamento e l'interpretazione ad esso data dalla giunta.

Corsinovi ha dichiarato il suo no "per le contraddizioni intorno alle quali ci si sta muovendo sull'alienazione dei beni immobiliari".
L'assessore Di Cintio ha spiegato di avere accolto l'emendamento di Rifondazione comunista perché coerente con un'impostazione per cui i proventi finanziano il risanamento dell'esistente: il programma delle alienazioni non è in discussione. Massimo Marconcini (Comunisti italiani) ha dichiarato che avrebbe votato a favore della delibera integrata dall'emendamento, che non cambia nulla dell'indirizzo di governo che la giunta si è data.

Diverso sarebbe il giudizio se l'emendamento fosse votato separatamente dalla delibera (come poi si è verificato) perché creerebbe una contraddizione tra la vendita del patrimonio immobiliare e la sua salvaguardia. Le riflessioni di Marconcini sono state condivise da Pasquale De Luca (Democratici), per il quale l'emendamento in quanto tale frena la possibilità di investire i proventi delle alienazioni, ma assorbito dalla delibera diventa accettabile. La formulazione dell'emendamento "non piace molto" nemmeno al capogruppo dei Ds Tiziano Lepri "perché sibillina".

Ma è "confortante" l'interpretazione data dalla giunta, alla quale va l'apprezzamento per come viene condotto il piano di alienazioni.
Il Presidente Scalise ha specificato che il Regolamento prevede che non vengano messi in votazione separatamente solo gli emendamenti alle delibere approvate dalle commissioni. L'emendamento di Rifondazione è stato proposto durante il consiglio provinciale e pertanto deve essere votato separatamente dalla delibera. A favore dell'emendamento hanno votato Rifondazione comunista, il Presidente Michele Gesualdi e il consigliere Andrea Cantini (gruppo misto).

I Ds, tranne il consigliere Gianassi, si sono astenuti insieme al consigliere verde Sergio Gatteschi e il popolare Giovanni Vignoli. Contrari invece il Polo, i Comunisti italiani, Pasquale De Luca (Democratici) e Gianni Gianassi (Ds). Essendo 5 i favorevoli, 12 i contrari e 14 gli astenuti, l'emendamento è stato respinto. Approvata invece la delibera con i voti favorevoli della maggioranza. Contrari il Polo e Rifondazione.

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