E' questo il senso della rete di medicina palliativa che attiveremo
entro la prima meta' del 2001; medicina palliativa intesa nel senso piu'
nobile del termine, e quindi non pratica di scarsa utilita', ma "copertura"
totale nelle situazioni ormai senza speranza per alleviare le sofferenze,
come intende il termine latino da cui deriva, "pallium", il mantello che
proteggeva il viandante ". Cosi' l'assessore regionale al diritto alla salute
Enrico Rossi nel corso della presentazione del progetto, prima esperienza
del genere in Italia, approvato dalla giunta nei giorni scorsi con il parere
favorevole della Commissione regionale di bioetica.
"Ogni anno muoiono in Toscana circa 8000 persone per malattie tumorali,
che rappresentano la stragrande maggioranza di coloro che necessitano di
questo tipo di attivita' - ha proseguito Rossi -.
Noi intendiamo creare una
vera e propria rete di intervento soprattutto a domicilio, ramificata in
dodici centri territoriali, uno per Asl, dotati di equipe integrate
appositamente formate a questo scopo.
Ancora oggi verifichiamo troppo
spesso la resa della medicina una volta arrivati al punto in cui le cure non
servono piu'; qui va creato questo nuovo territorio di interventi, che per
fortuna in Toscana non parte da zero, ma gode di esperienze ben avviate,
come a Viareggio, Pisa, Firenze soprattutto grazie alla collaborazione delle
forze del volontariato. Investiremo subito a questo scopo 19 miliardi per
rafforzare in particolare l'assistenza domiciliare e il supporto alle famiglie.
Inoltre avanzeremo al governo la proposta di modificare la normativa
sull'uso degli oppiacei, ingessata dalla legge del 1990 sulle sostanze
stupefacenti.
Abbiamo il dovere di riagganciare l'Europa anche su questo terreno di civilta': oggi i dati ci dicono che il nostro paese e' al pari della Bulgaria nell'uso di farmaci oppiacei e non per alleviare il dolore nelle fasi terminali della malattia. Per l'intanto, non avendo il potere di modificare autonomamente una legge nazionale, abbiamo rafforzato l'interpretazione della norma gia' fornita in materia dal Ministero della sanita'; il richiamo e' ai manager delle Asl per evitare il ripetersi di spiacevoli episodi, che hanno coinvolto medici, farmacisti e associazioni all'avanguardia in questo campo".