Il problema della sicurezza è uscito dai confini della metropoli per coinvolgere le aree rurali.
Se lo pongono i Comuni del Circondario provinciale del Chianti (Bagno a Ripoli, Barberino Val D'Elsa, Greve, Impruneta, San Casciano e Tavarnelle), che questa mattina nella Sala della Biblioteca comunale di Impruneta hanno firmato con il Prefetto di Firenze - alla presenza del Questore, del Comandante Provinciale dei Carabinieri e dei rappresentanti delle altre forze presenti nel Comitato Provinciale per la sicurezza - un protocollo d’intesa molto puntuale, che per due anni indirizzerà su linee convergenti l’operato delle amministrazioni locali e delle forze dell’ordine.
Comuni e Prefettura si sono impegnati a costituire un Ufficio Circondariale per la Sicurezza che metterà a punto forme concrete di collaborazione e integrazione fra le forze dell’ordine ed i corpi di polizia municipale, organizzerà per gli agenti municipali corsi di formazione, rileverà dati, promuoverà presso ciascun Comune attività di consulenza ed assistenza ai cittadini.
Queste ultime andranno dall’informazione sui pericoli di furti e sulle possibilità di risarcimenti alla riproduzione rapida e gratuita dei documenti rubati.
Comuni e Prefettura costituiranno inoltre un "osservatorio della sicurezza del territorio", che monitorerà il Chianti coinvolgendo anche le associazioni di cittadini, i sindacati e le associazioni di categoria.
L’osservatorio fornirà i dati necessari per definire ed attuare le politiche di prevenzione e protezione e organizzerà incontri sul problema del governo e della sicurezza del territorio rivolti alle forze dell’ordine ed agli operatori comunali.
Ulteriore importante novità è che il Chianti avrà un suo rappresentante nel Comitato provinciale per l’Ordine e la sicurezza pubblica. Sarà il presidente del Circondario, che attualmente è il sindaco di Impruneta Maria Capezzuoli, ad essere regolarmente invitato alla sedute del Comitato, in cui saranno trattati argomenti relativi al Chianti o ad una sua parte, sia per uno scambio di informazioni sia per discutere le iniziative che potranno venire da parte dei Comuni (per esempio in materia di illuminazione pubblica, risanamento urbano, viabilità, assistenza alle categorie disagiate).
Servono nuovi modelli di governo del problema della sicurezza, si è detto questa mattina, per ampliare l’orizzonte da quello limitato dell’ordine pubblico a quello ben più ampio della vivibilità del territorio e della qualità della vita, coniugando, come si legge nel protocollo, prevenzione, mediazione dei conflitti, controllo e repressione.
Ed ecco, in questo quadro, le altre previsioni del protocollo.
I Comuni trasmetteranno alla Prefettura relazioni sulle iniziative in corso ed in programma relativamente ai temi dell’immigrazione e della casa e predisporranno, concordandolo con il Prefetto, un programma di interventi sul disagio sociale ed il bisogno di sicurezza.
Ci sarà collaborazione anche per informare i cittadini e sarà mantenuto l’impegno, nei limiti delle normative vigenti, a far cooperare i corpi di polizia municipali con le forze dell’ordine. Saranno fornite alla Prefettura le informazioni amministrative sui passaggi di proprietà di negozi e pubblici esercizi e sarà offerta la più ampia collaborazione per l’accasermamento delle forze di polizia. A sua volta infine la Prefettura fornirà gli elementi conoscitivi di cui dispone.