Regione: divisioni sul tema della sicurezza all'interno della maggioranza

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 settembre 2000 00:21
Regione: divisioni sul tema della sicurezza all'interno della maggioranza

Iniziato con una comunicazione della Giunta sul tema della sicurezza, il Consiglio e' stato interrotto per dieci minuti dopo che gli aderenti al Movimento antagonista toscano avevano fatto apparizione in aula stendendo uno striscione sul quale era scritto "No ai lager". L'interruzione, chiesta dal capogruppo del Ppi, Alberto Monaci, e' servita anche alla maggioranza per chiarirsi le idee sull'opportunita' di continuare un dibattito sulla sicurezza in assenza del presidente Claudio Martini che ha questa delega specifica, oggi a Bruxelles a rappresentare la Toscana nel Comitato delle Regioni Europee.

Anche in questo la maggioranza si e' divisa: Verdi e Democratici-Rinnovamento hanno deciso di non partecipare al dibattito, uscendo dall'aula.
Ma le divisioni vere si colgono sulla questione del centro di soggiorno temporaneo per immigrati da realizzarsi in Toscana. La Giunta regionale, pur non avendo competenza specifica, ha indicato al Prefetto tre possibili siti ai quali si sono aggiunti quelli indacati dai singoli Comuni.
Sul piatto, sembra che ce ne sia rimasto solo uno oggetto stamani di un sopralluogo da parte della Prefettura.
I Comunisti Italiani, che fanno parte integrante della maggioranza, si sono detti contrari al centro.

"L'unica possibilita' per dire si' - ha spiegato il consigliere Luciano Ghelli - e' che si crei un comitato di tre saggi incaricato di vigilare sulla reale esistenza di condizioni umane e sul reale rispetto di diritti civili all'interno dei centri. Ma la voce piu' critica e' venuta proprio all'interno dei Ds, il consigliere Varis Rossi si e' detto assolutamente contrario a quello che lui ha chiamato "centro di detenzione temporanea per immigrati". Rossi ha invitato la sinistra "a non andare dietro l'opinione pubblica forcaiola ma ad accollarsi la soluzione dei problemi e soprattutto quello dell'integrazione degli immigrati compreso il riconoscimento del diritto di voto per quelli residenti".

Rossi ha detto che il compito della sinistra non è quello di andare dietro a facili vittorie immediate ma "quello faticoso di sgomitolare i problemi".
Piu' formazione, piu' informazione e piu' integrazione: in queste tre parole e' racchiuso, in sintesi, il contributo che la Regione Toscana, assieme agli enti locali, intende dare alle forze di polizia e agli immigrati per assicurare una migliore protezione dei cittadini che, si sentono meno sicuri anche se il numero dei crimini commessi in Toscana appare in diminuzione.

Sul problema della sicurezza il vicepresidente Angelo Passaleva ha fatto stamani una comunicazione della giunta al consiglio, assente il presidente Claudio Martini a Bruxelles per partecipare al comitato delle regioni europee. Le proposte che la giunta fa in tema di sicurezza si rifanno a quelle messe a punto, nel giugno scorso, dalla conferenza dei presidenti di Regione e delle Province autonome e presentate al governo.
Si propone la costituzione di un comitato istituzionale regionale per la promozione di un sistema integrato di sicurezza delle citta' e del territorio regionale, presieduto dal presidente della Regione e dal prefetto del comune capoluogo.
"Il comitato - ha detto Passaleva - dovrebbe servire a disciplinare formalmente un'esperienza di positivi rapporti, gia' sperimentati in Toscana, tra Regioni ed enti locali e le strutture decentrate dello Stato".
Le Regioni chiedono inoltre di partecipare alla determinazione delle quote di immigrati ammessi annualmente; di promuovere un'intensa collaborazione a scala regionale sul piano della costruzione e gestione di sistemi informativi tra autorita' locali e autorita' di pubblica sicurezza; di contribuire al miglioramento del coordinamento tra sale operative delle forze di polizia e tra queste e quelle dei corpi di polizia municipale.

La Regione intende collaborare anche finalizzando il proprio impegno alla formazione e all'aggiornamento professionale degli operatori della sicurezza con particolare attenzione alla qualificazione dei corpi dei vigili urbani.
Nel quadro degli interventi della Regione si collocano anche le politiche sociali: dai centri di accoglienza per gli immigrati, all'edilizia residenziale pubblica, alla formazione professionale e all' inserimento nel mondo del lavoro degli immigrati. La Regione intende inoltre sostenere i progetti degli enti locali finalizzati alla sicurezza con un' apposita legge che consenta di dare finanziamenti a progetti e programmi.
L'opposizione di centro destra contesta sia il dato sulla diminuzione del numero di fatti criminosi in Toscana sia "le idee della maggioranza in materia di sicurezza improntate ad una politica ondivaga e ad un buonismo di maniera".

Le critiche si appuntano anche sui tempi d'intervento in materia, come ha sottolineato il vicepresidente del consiglio, Denis Verdini, di Forza Italia, secondo il quale "le proposte presentate dalla giunta sono tardive e sono arrivate solo dopo che il centro destra aveva da tempo sollevato il problema, irriso per i security day organizzati in tutta Italia dal Polo". "Che la giunta sia in ritardo su questo argomento - ha detto Verdini - lo dimostra anche questa seduta consiliare, da noi voluta e che la maggioranza voleva oggi rinviare per l'assenza del presidente Martini".
Contestando i dati sulla criminalita', il capogruppo di Forza Italia, Paolo Bartolozzi, ha confrontato i dati del '98 con quelli del '99 sottolineando che a Firenze gli scippi sono aumentati del 38,7%, le rapine del 21,8%.

In aumento, secondo i dati riferiti da Bartolozzi, anche i furti nelle abitazioni e i borseggi che in provincia di Siena sono addirittura aumentati del 47,7%. Questi dati, secondo Forza Italia che ha presentato una proposta di legge sulla sicurezza, "dimostrano che i mezzi e le politiche messe in atto risultano inadeguati a fronteggiare una situazione aggravata da scelte sbagliate".
Contrari al documento presentato dalla giunta, ma per motivi diversi anche i consiglieri di Rifondazione comunista.

Le critiche del gruppo Prc hanno riguardato soprattutto l'equazione immigrazione-criminalita' e la realizzazione in Toscana di un centro di permanenza temporanea per immigrati. I consiglieri di Rifondazione hanno accusato la sinistra "di rincorrere la destra sul terreno della cosiddetta sicurezza". Ribadendo la loro opposizione a quello che viene chiamato "il centro di detenzione temporanea", i consiglieri di Rifondazione hanno posto l'accento su interventi di altro tipo finalizzati a ridurre il disagio sociale, a migliorare il funzionamento della giustizia ed a realizzare politiche di integrazione.
Sulla stessa lunghezza d' onda, per quanto riguarda il centro di permanenza temporanea per immigrati anche i consiglieri Ds, Varis Rossi e Marisa Nicchi.

Secondo quest' ultima "i centri, come dimostra il caso di Trapani, ne' risultano efficaci ne' garantiscono condizioni minime di civilta', ledendo invece i diritti fondamentali quali quello alla difesa e quello alla libertà".

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