"Mostra Antologica di Yves Klein" presso il Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 settembre 2000 13:54

La mostra di Yves Klein in programma al Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato dal 23 settembre 2000 al 10 gennaio 2001 è la prima grande antologica consacrata all'artista in Italia. Il Museo Pecci, dopo aver presentato negli anni scorsi omaggi ai due maggiori protagonisti dell'arte italiana del dopoguerra i cui influssi sull'arte internazionale sono stati fondamentali (Burri e Fontana 1949-1968), al percorso creativo e sperimentale del maggiore artista spagnolo vivente (Tápies), al genio pittorico e fotografico di uno fra i più importanti artisti della seconda metà del secolo (Gerhard Richter), dedica ora la sua attenzione alla vita e alle opere di Yves Klein.

L'artista francese (1928-1962), vera meteora e grande protagonista nel firmamento dell'arte del '900, caposcuola del Nouveau Réalisme - il "Nuovo approccio percettivo del reale" che è stato teorizzato nel 1960 da Pierre Restany -, "pittore dell'imma-teriale", "architetto dell'aria", performer, compositore sinfonico, esperto judoka, pensatore e teorico visionario, utopista, creatore geniale, ha vissuto e operato con un'intensità e una brevità impressionante ed è oggi considerato una figura mitica.

Le sue opere ed azioni, in una sorta di integrazione totale fra l'arte e la vita, sono cariche di "qualità", forza poetica, "spiritualità", anelito di purezza e di assoluto e preannunciano gli orizzonti a venire dell'arte del XXI secolo. La mostra, curata da Bruno Corà - Direttore artistico del Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci - e da Gilbert Perlein - Conservatore del Musée d'Art Modern et Contemporain di Nizza - è stata progettata e realizzata in stretta collabo-razione con gli Yves Klein Archives di Parigi.
La mostra comprende circa 120 opere che documentano i maggiori cicli della creazione pittorico/plastica di Klein:
- i rigorosi Monochromes dei primi anni '50 ed i famosi Monochromes bleu in puro pigmento del 1955-61;
- l'Excavatrice de l'Espace realizzata nel 1958 in collaborazione con Jean Tinguely; - i Relief éponges del 1959-60 e le sculture del periodo 1957-62;
- le Anthropométries del 1960-61 impresse su tele da corpi di modelle dipinte e dirette dall'artista in vere e proprie per-formance; i Monogold realizzati con foglie d'oro nel 1960-62; - le Peintures feu "dipinte" col fuoco nel 1961-62;
- le Cosmogonies create nel 1960-61 esponendo i colori freschi all'effetto di agenti atmosferici come il vento, il sole, la pioggia.
Vengono inoltre presentati la Symphonie Monoton-Silence composta a partire dal 1947, la registrazione del monologo Dialogue avec moi-même, e un nutrito apparato documentario composto da fotografie, tra cui il celebre Sault dans le vide scattato da Harry Shunk il 19 ottobre 1960, video, pubblicazioni, di-segni, progetti e scritti autografi di Yves Klein.


Il 18 novembre 2000 verrà organizzata una giornata di studio internazionale sul tema "Spi-ritualità e materialità nell'opera di Yves Klein" promossa dall'Isti-tuto Francese di Firenze che affiancherà l'evento espositivo. Fra gli invitati, oltre ai curatori della mostra, ci saranno i critici Pierre Restany e Anne-Marie Sauzeau, lo storico dell'arte Tommaso Trini, i filosofi Sergio Givone e José Jimenez, e l'an-tropologo Romano Mastromattei.

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