Cinesi a Prato: ex console italiano nello Zhejiang ospite della Provincia come consulente

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 luglio 2000 22:51
Cinesi a Prato: ex console italiano nello Zhejiang ospite della Provincia come consulente

- “Una comunità straniera così numerosa come quella che si è insediata a Prato (oggi il 20% dei bambini nati a in città è cinese) pone problemi che trovano soluzione solo in ambito europeo, credo che la Provincia abbia imboccato la strada giusta cercando partner e finanziamenti nella Comunità, ma è vero anche che dal dialogo e dalla collaborazione con i cinesi Prato può ottenere enormi vantaggi”. Così Pietro Ballero, ex console italiano a Shanghai e nello Zhejiang, regione da cui provengono la quasi totalità degli immigrati cinesi oggi stabilitisi a Prato, ha dato inizio all’incontro con i giornalisti che ha concluso una brevissima ma intensa visita a Prato.

Ballero era ospite della Provincia e in particolare dell’assessore alle Politiche comunitarie Giancarlo Maffei che, dopo un incontro nei giorni scorsi a Bruxelles, ha invitato il tecnico in relazioni internazionali a partecipare, come esperto, alle prime fasi di una progettazione “che dovrebbe condurre Provincia e Comune di Prato, insieme a partner cinesi e francesi (scelti perché in molte città francesi già da decenni sono in corso fenomeni immigratori delle proporzioni di quello che interessa Prato) - ha spiegato Maffei - alla creazione di un programma finanziato dalla Comunità europea per promuovere relazioni sociali ed economiche fra le comunità autoctone e quelle immigrate”.

L’ex console, che ha vissuto per 5 anni in Cina, era accompagnato dalla funzionaria del ministero degli Esteri, Tiziana Bagni, e ha risposto alle domande dei giornalisti al termine di un incontro a cui hanno partecipato anche l’assessore alle Politiche sociali della Provincia Gerardina Cardillo e quella del Comune di Prato Rita Frosini Faggi. Alla conferenza stampa era presente anche il consigliere provinciale Paolo Ciolini. Ballero ha spiegato come lo Zhejiang sia stato per decenni una regione di sottosviluppo nello stato cinese e come sia diventato per questo terra di emigrazione, ma negli ultimi anni, dal ’91 in poi la regione ha cominciato a seguire i ritmi vertiginosi di crescita del resto del paese (si parla dell’8-12% annuo), tanto che oggi si è trasformata in una regione ricca.

Il fenomeno dell’immigrazione prosegue ma ormai nel segno dell’espansione, non della fuga dalla miseria. “I pratesi hanno tutto da guadagnare dalla collaborazione con la comunità cinese – ha aggiunto l’ex console – i legami che gli immigrati mantengono con la regione d’origine potrebbero dar modo a Prato di agganciarsi a quel formidabile treno di svi-luppo che oggi è la Cina, internazionalizzando la propria economia”.
Ballero ha aggiunto che il dialogo più proficuo è quello che avviene fra comunità e non fra singoli e che si basa non sul vecchio concetto dell’integrazione, inadeguato e irrealizzabile fra due civiltà di cultura millenaria come quella cinese e quella italiana, ma di collaborazione e comunicazione.

Gli assessori Cardillo e Frosini hanno sottolineato come in questi anni si sia lavorato molto e su più fronti per stringere relazioni sociali con la comunità: i punti di forza sono la scuola dell’obbligo (dove i bambini cinesi sono perfettamente integrati), a cui si stanno aggiungendo via via anche gli istituti superiori, e la sanità, ma i prossimi passi dovranno essere caratterizzati il più possibile da progetti di estrema concretezza. Uno di quelli suggeriti anche da Ballero è la costruzione di un cimitero cinese, luogo di grandissima importanza per il culto dei morti professato dalla comunità.

“Si tratterebbe di un messaggio forte di disponibilità con cui forse iniziare un nuovo capitolo di dialogo sociale”, ha concluso Maffei.

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