A Firenze e' nato il comitato cittadino ''Orgoglio laico''

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 giugno 2000 00:26
A Firenze e' nato il comitato cittadino ''Orgoglio laico''

hanno aderito associazioni, partiti di sinistra, coordinamenti studenteschi, la Comunita' israelitica e singole persone. Il Comitato è stato presentato questa mattina dai consiglieri Gregorio Malavolti (DS) e Luca Pettini (Comunisti Italiani. Il primo obiettivo è quello di promuovere la partecipazione piu' ampia possibile alla manifestazione del World Pride a Roma. Per questo ha organizzato un treno speciale (biglietto ''politico'' a 20.000 lire) per sabato 8 luglio (per informazioni e prenotazioni: 055-5000707).

Per mercoledì prossimo il neonato comitato ha organizzato un sit-in in piazza San Giovanni alle 18, in concomitanza con la giornata mondiale dell' orgoglio gay. Al comitato hanno aderito Arci Nuova Associazione Firenze, Associazione Artemisia, Associazione per il Rinnovamento della Sinistra, Azione Gay e Lesbica, Centro Popolare Autogestito Firenze sud, Coordinamento Quartiere 2 Rc, Coordinamento Studenti di Sinistra, DS Castel Fiorentino, DS Scandicci, Federazione Giovanile Comunisti Italiani, Giardino dei Ciliegi, Giovani Comunisti Firenze, Gruppo Consiliare di Rifondazione comunista, Gruppo Consiliare Comunista, Libreria delle donne, PdCI, Prc, Sinistra GiovanileFirenze, Unione Metropoliana DS Firenze, Comunita' Israelitica.
«L’idea di svolgere in piazza San Giovanni, a Firenze, il sit-in del 28 giugno a sostegno del World Gay Pride, non ha alcun legame con la presenza in quella piazza dell’Arcivescovado.

E vista la strumentale lettura data da Forza Italia del fatto che il sit-in sia stato previsto in piazza San Giovanni riteniamo, come atto di chiarezza, che il sit-in si svolga in altro luogo centrale della città.». E’ quanto hanno dichiarato i consiglieri del gruppo DS in Palazzo Vecchio, in accordo con l’unione metropolitana e la sinistra giovanile. Secondo i diessini «lo spirito del sit-in è quello di poter svolgere la manifestazione di Roma garantendone, come prevede la costituzione, la libertà e la visibilità oltre che di coinvolgere la cittadinanza in occasione della stessa manifestazione».

«Il referente - hanno concluso i consiglieri dei Ds - non è quindi la chiesa, ma la cittadinanza e le autorità preposte alla garanzia dei diritti costituzionali».
«Il comitato “orgoglio laico” dimostrerà nei fatti, con la manifestazione di mercoledì pomeriggio che sia il Gay-pride a Roma che questa manifestazione in piazza San Giovanni sotto la sede dell’Arcivescovado sono il segno di una provocazione». E’ quanto ha dichiarato il capogruppo di Azione per Firenze Gabriele Toccafondi.

«Dispiace che tante forze culturali, politiche e sociali - ha aggiunto Toccafondi - si schierino in favore di una provocazione fine a se stessa e dannosa per tutti». «Anche questo - ha concluso il capogruppo di Azione per Firenze - è il segno che certa benevolenza verso i gay nasce da una ricerca di consensi elettorali e basta, senza pensare alle conseguenze».
«Il significato simbolico della scelta del luogo la dice lunga sulla protervia della provocazione». Il giudizio è dei consiglieri di Forza Italia e riguarda «la manifestazione anticipatrice del Gay-Pride, sotto le finestre della Curia Arcivescovile a nome di un neonato comitato “Orgoglio laico” che evidentemente si è autoassegnato l’esclusività della rappresentanza di quasi tutti noi».

«Viviamo per fortuna per fortuna in un paese che non difetta certo di tolleranza nei confronti di chicchessia - hanno aggiunto i consiglieri di Forza Italia - e questo di sicuro anche grazie alla cultura cattolica di cui sono ancora permeate le coscienze del nostro popolo». Secondo i consiglieri di Forza Italia «il nostro Cardinale in particolare è bersaglio doppiamente sbagliato in quanto come pastore si è sempre distinto per la tenace battaglia contro ogni forma di discriminazione». «Anche Forza Italia - hanno concluso - è impegnata nella stessa battaglia ma ribadiamo con forza che una cosa è combattere le discriminazioni altra è rivendicare improprie legittimazioni».

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