Dibattito in consiglio provinciale sulla nuova giunta

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 maggio 2000 18:12
Dibattito in consiglio provinciale sulla nuova giunta

Il presidente Michele Gesualdi ha presentato al Consiglio la nuova Giunta provinciale, nominata venerdì scorso, che vede l'ingresso, al posto dei dimissionari Riccardo Conti (eletto in Regione) e Augusto Marinelli (candidato a Rettore dell'Università di Firenze) di Davide Filippelli, già capogruppo dei Democratici, e Riccardo Gori, fino a ieri presidente della Commissione consiliare per la Pace.
I dati politici espressi dalla nuova compagine, che vede l'ingresso dei Democratici, sono stati al centro del dibattito fra le forze politiche del Consiglio provinciale.

Un dibattito che è stato preceduto da un saluto del vicepresidente uscente, Riccardo Conti, che ha ricordato i dieci anni passati in Provincia, nelle Giunte di Mila Pieralli e Michele Gesualdi, come assessore allo sviluppo economico, all’urbanistica, alla programmazione e alla pianificazione territoriale. Dieci anni trascorsi, ha detto Conti, tra riformismo e innovazione, nella sfida per rispondere alla richiesta di cambiamento di una società forte della sua identità. Conti si è rivolto in particolare ai compagni di partito dei Ds presenti della Giunta e del Consiglio, ringraziandoli per il buon clima instaurato in questi anni di collaborazione.
Il dibattito sulla nuova Giunta è stato aperto da presidente del Consiglio provinciale, Eugenio Scalise, che ha tenuto a sottolineare come un ampio numero di assessori della compagine di Gesualdi provenga dall'assemblea di Palazzo Medici Riccardi: cinque su dieci, compresi i due nuovi entrati, sono infatti ex presidenti di commissioni consiliari.
L'ingresso dei Democratici, ha dichiarato il consigliere dell'asinello Andrea Cantini, "segna la nascita di un nuovo soggetto forte ed unito della sinistra" e non è una operazione di "poltrone".

Doveva, semmai, avvenire fin dall'inizio della legislatura, nove mesi fa, ma ora conta solo mettersi al lavoro per far fare un salto di qualità al governo provinciale.
"La montagna ha partorito il topolino": questo il giudizio di Fabio Filippini, di Forza Italia, che ha confermato la non condivisione di fondo del suo gruppo per le scelte di Gesualdi, atteso alla prova dei risultati concreti.
"Aspettavamo un segno della volontà di cambiare che non c'è stato", ha detto Piero Parotti, di Rifondazione.

Tutto resta uguale, c'è solo un rimescolamento di deleghe, i Comunisti italiani restano nella maggioranza nella posizione di chi è prigioniero di un centrosinistra che volevano essere loro a condizionare.
Di "girandolina di maggio degli assessori" ha parlato il rappresentante del Ccd Alessandro Corsinovi, la cui valutazione è che Gesualdi e la sua Giunta sono indeboliti: sono più forti i Ds, che controllano tutti gli assessorati chiave, più deboli i Popolari, che perdono un assessorato.

Restano lontani gli obiettivi di legislatura.
Pur apprezzando sul piano personale e politico i nuovi assessori ed il nuovo vicepresidente, il capogruppo di An Enrico Nistri ha sostenuto che il rimpasto risponde solo a problemi di equilibri interni nella coalizione di centrosinistra. Nistri si è poi lamentato per il ridimensionamento dell'assessore Nardini, rimosso a suo avviso dalla responsabilità dell'organizzazione dell'ente per divergenze sulla politica del personale e sui trasferimenti di dipendenti al Circondario regionale empolese.


Lo spunto per cambiare la composizione della giunta, secondo Sandro Targetti (Rifondazione comunista), è venuto non solo dal passaggio in Regione di Riccardo Conti, ex vicepresidente della Provincia di Firenze, ma dal quadro scaturito dalle elezioni regionali. L'ingresso di un Democratico nella giunta "è espressivo di una forza con un un'impostazione politico sociale che non ci garantisce".
Critiche all' "aventinismo" di Rifondazione comunista da parte di Massimo Marconcini (Comunisti italiani) che ha contestato i giudizi fondati sul criterio promozioni-bocciature relativamente alla giunta.
"Si premia un riequilibrio al centro della coalizione" ha commentato Paolo Marcheschi (Forza Italia), dal quale "il Ppi esce ridimensionato, compresa la presidenza Gesualdi".

La giunta, finora, "ha poco brillato per efficienza e concretezza".
"Si è dissipato il patrimonio della sinistra", ha osservato per parte sua Eugenio D'Amico (capogruppo di Rifondazione comunista), per il quale vi sarebbero "troppi personalismi in questa giunta che ha chiuso solo due scenari: quello del piano dei rifiuti e quello della privatizzazione dell'aeroporto di Peretola. Che fine ha fatto la Comet? La commissione pari opportunità, poi, non è partita".
"Il rimpasto era annunciato - ha detto Demetrio Donati (Forza Italia) - Quello che non ci aspettavamo era il valzer delle deleghe.

Apprezziamo comunque la vicepresidenza affidata a Certosi".
Il consigliere Paolo Costantino (Ds) ha invitato Rifondazione a considerare che "la campagna elettorale è finita", come anche è finita "la fase di impostazione e interlocutoria della giunta: comincia quella operativa, in cui tenere conto di un dialogo costruttivo con Rifondazione".
"Cambi di deleghe - ha avvisato Giovanni Vignoli (capogruppo dei Popolari) - non devono comportare cambi di indirizzo. Siamo tutti sulla stessa barca e il modo di remare va amalgamato".
Tutti gli assessori "sono chiamati a un impegno più alto - ha detto Tiziano Lepri, capogruppo dei Ds - A tutti si chiede un rinnovato impegno collegiale all'interno di una giunta che ora è davvero specchio della maggioranza".


Il capogruppo di Forza Italia, Carlo Bevilacqua, ha criticato le scelte operate da Gesualdi per il rimpasto che, ha detto, "si riducono ad una rivisitazione del manuale Cencelli". Le competenze dei singoli sono state disattese; per Nardini, soggetto recalcitrante della maggioranza, è stato creato ex novo un assessorato così poco importante che prima non c'era. Bevilacqua si è infine augurato un maggiore dialogo ed un migliore rapporto con la Giunta.
Non è stato rispettato il 16 aprile - ha affermato PierGiuseppe Massai, di An.

Non è stata presa in nessun conto la volontà degli elettori, che hanno certificato il fallimento del Centrosinistra. Il programma della Giunta Gesualdi resta obsoleto e non è stato adeguato ai tempi.

Nella Giunta, presentata oggi da Gesualdi al Consiglio Vicepresidente è Piero Certosi, che conserva la delega alla pubblica istruzione e vi somma quelle allo sviluppo economico ed alla programmazione, già di Riccardo Conti.
Al rappresentante dei Democratici, Davide Filippelli, vanno le deleghe sul lavoro, la formazione professionale e le politiche sociali.
Nuovo ingresso anche per Riccardo Gori, Ds, che assume la delega per l'ambiente, già assegnata a Mario Lastrucci, che passa all'agricoltura, caccia e pesca.


Spostamenti anche per Mirna Migliorini, dal lavoro alla viabilità, e Valerio Nardini, dal Personale agli assetti istituzionali

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