La Telecom ripristini i telefoni pubblici nelle strutture residenziali per anziani

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 maggio 2000 16:23
La Telecom ripristini i telefoni pubblici nelle strutture residenziali per anziani

Una mozione che invita il Sindaco a sollecitare la Telecom al ripristino dei telefoni pubblici nelle strutture residenziali per anziani è stata approvata all’unanimità dalla commissione consiliare «sanità e servizi sociali», presieduta da Susanna Agostini.
«Tali apparecchi - viene fatto notare nel documento - vengono utilizzati da anziani autosufficienti e costituiscono, per loro, un importantissimo strumento di collegamento con il mondo esterno e soprattutto il mezzo per comunicare con i loro i familiari».


«A seguito di circolare inviata a dicembre ’99 - si legge nella mozione - la Telecom faceva sapere che avrebbe soppresso un apparecchio telefonico in ciascuna residenza in quanto non sufficiente l’introito percepito a mantenere il servizio, salvo corrispondere 2.800.000 all’anno per la conservazione del telefono». Pertanto, «si è provveduto a togliere l’apparecchio in eccedenza presso tutte le strutture creando un grosso disagio per gli utenti in quelle residenze dove l’apparecchio era unico.

Fra queste vi è la “Fondazione Casa Placci”, in Via di Feliceto, che ospita 25 anziani. In tale residenza è stato tolto l’unico apparecchio telefonico esistente e nel frattempo non si è provveduto a sostituirlo con nessun altro, nonostante la richiesta della Fondazione e la sua disponibilità al pagamento del contributo». «La Telecom - si sottolinea il documento approvato - ha fatto sapere che solo a giugno prenderà in considerazione il problema» ma così facendo «si è interrotto un servizio pubblico impedendo agli anziani di comunicare con tutti coloro ai quali sono legati da legami affettivi ed aumentando così la loro solitudine».


La mozione invita pertanto il Sindaco, oltre «a sollecitare il ripristino dell’apparecchio almeno in tutte quelle strutture dove ne esisteva uno solo», anche alla «reinstallazione in tempi rapidi» e «ad adoperarsi presso la Telecom affinché sia rivalutato il contributo richiesto almeno per quelle residenze con basso numero di utenti».

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