“I Comuni sono pienamente disponibili a dare il loro massimo contributo per rendere operativa l’applicazione di nuovi criteri per la gestione e l’aggiornamento delle liste elettorali”, lo ha assicurato il sindaco di Firenze, nonché presidente nazionale dell’associazione dei comuni italiani, Leonardo Domenici a una delegazione del comitato promotore dei referendum radicali, incontrata oggi pomeriggio in Palazzo Vecchio.
Domenici ha precisato anche che “chiunque pensi di scaricare sui comuni la responsabilità per il mancato aggiornamento delle liste elettorali non conosce la legislazione italiana e commette, quindi, un gravissimo errore”.
In base alle disposizioni legislative nazionali, le amministrazioni locali sono tenute ad iscrivere nelle liste elettorali i cittadini italiani residenti all’estero, che non abbiano perso la cittadinanza. Per questo esiste un’apposita anagrafe parallela denominata Aire (anagrafe italiani residenti all’estero).
L’eventuale cancellazione dalle liste, ha sottolineato il presidente dell’Anci, può avvenire “soltanto su segnalazione delle autorità consolari o dietro certificazione di morte comunicata al comune di residenza.
Altro caso in cui una persona può essere cancellata dalle liste è quella in cui il cittadino italiano residente all’estero comunica all’amministrazione comunale la sua espressa rinuncia alla cittadinanza italiana”.
I comuni, inoltre, possono procedere alla cancellazione dalle liste elettorali dopo 100 anni dalla nascita del cittadino residente all’estero, o dopo due censimenti che ne abbiano constatato la irreperibilità.
