Le osservazioni del Tesoro allo Statuto della Fondazione del Monte

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 aprile 2000 22:41
Le osservazioni del Tesoro allo Statuto della Fondazione del Monte

"Dovranno essere valutate attentamente. Una valutazione che verrà compiuta grazie a un esame congiunto da parte della Regione Toscana, del Comune e della Provincia di Siena". Questo il commento del neoeletto presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, che sottolinea come, a suo parere, "non pare comunque che il Ministero abbia messo in discussione il principio del rapporto tra Regione Toscana ed enti locali senesi, una delle maggiori novità dello Statuto della Fondazione. Ci prepareremo - conclude Martini - a un dialogo aperto con il governo e con il Ministero del Tesoro: un appuntamento al quale andremo portando le posizioni congiunte assunte dalla Regione e da Siena".
"Con l’accoglimento sostanziale del ricorso, presentato dal Comune di Grosseto nel febbraio di quest’anno -dichiara il Sindaco di Grosseto, Alessandro Antichi- il Ministero del Tesoro chiede alla fondazione del Monte dei Paschi l’allargamento del suo territorio di riferimento, riconoscendo, come da tempo andiamo sostenendo, il ruolo storicamente rilevante e rilevabile della Maremma nella formazione di quella istituzione.

I Paschi, insomma, sono maremmani ed è giusto che la Fondazione del Monte, al di là di prevedere la presenza nel consiglio di amministrazione del nostro territorio, preveda cospicui finanziamenti per Grosseto e per la sua provincia. Ritengo che l’accoglimento del mio riscorso al Ministero del Tesoro, per il tramite dell’avvocato Pisaneschi, costituisca un momento storico per la nostra Città: quando fui eletto, nella primavera del ‘97, mi riproposi di restituire Grosseto ai grossetani e credo che la vicenda legata alla revisione dello statuto della Fondazione, sia un ulteriore esempio che la mia non fu una mera enunciazione post elettorale.

Molti, ora e solo ora, cercheranno di mettere il cappello, su quella che ritengo, appunto, essere una vittoria della nostra storia (che si interseca con il diritto positivo) e della volontà della città di uscire dalle more di un lungo ed artificioso isolamento; credo che al di là dei fatti, che provano inequivocabilmente il ruolo determinante della Amministrazione comunale nella vicenda, non si possa che attribuire a Grosseto il "merito paziente" di essere riuscita a far valere finalmente i propri diritti, grazie a quel nuovo sentimento di autostima e di consapevolezza, che la rendono una società affluente e proiettata verso il futuro".
La posizione di Antichi, che chiede l'ingresso del Comune di Grosseto nell'organo di indirizzo della Fondazione, si basa sulla lettera e sullo spirito della riforma bancaria, così come delineata dalla ultima Legge Ciampi del 1998 e dal successivo D.Lgs.

153/99. Una riforma che implica ed impone che le Fondazioni bancarie siano distinte e distanti dalle aziende bancarie gestite dalle S.p.A. e che si basa sulla grande opzione delle Fondazioni bancarie, o meglio sarebbe chiamarle "ex bancarie" o semplicemente "fondazioni", come enti senza scopo di lucro con finalità di utilità sociale ed attività orientata ai territori di riferimento storico dell'originario istituto bancario. Ciò nel rispetto di evidenti principi di equità che impongono la redistribuzione degli utili delle banche prevalentemente a favore delle comunità che tali utili hanno in effetti pagato.

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