La dismissione del 6% della proprietà della della Società che gestisce il "Vespucci"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 aprile 2000 23:39
La dismissione del 6% della proprietà della della Società che gestisce il

L'approvazione è avvenuta contestualmente con l'approvazione di una mozione per la riqualificazione ambientale dell'aeroporto "Amerigo Vespucci". «Con questa mozione il Consiglio comunale - ha commentato Antongiulio Barbaro (DS), primo firmatario - ha inteso indicare al Sindaco il percorso e gli obiettivi per contenere e possibilmente ridurre l'impatto acustico delle operazioni di volo presso lo scalo "Vespucci". Con le nuove norme sul rumore aeroportuale, fortemente volute dai Governi di centro-sinistra succedutisi dal 1996 e ormai pienamente vigenti, riteniamo che sia possibile e anzi doveroso adottare una serie di misure (zonizzazione acustica nell'intorno aeroportuale, procedure antirumore, variazione delle rotte di sorvolo e degli angoli di atterraggio, posa di barriere fonoassorbenti, riduzione dei voli notturni) che possono contribuire a ridurre il disagio degli abitanti intorno allo scalo, innalzando la qualità ambientale della struttura.

Il primo adempimento, che spetta all'Ente Nazionale Aviazione Civile (ENAC), è l'insediamento della speciale Commissione che deve adottare le misure antirumore."
«Alla Commissione aeroportuale - ha proseguito Barbaro - parteciperanno la SAF, le compagnie aeree, l'ENAC (ex-Civilavia), l'ENAV (controllori di volo), l'ARPAT, la Regione Toscana, la Provincia di Firenze, il Comune di Sesto Fiorentino, e il Comune di Firenze. La mozione approvata indica una sorta di mandato tecnico-politico per il rappresentante del Comune, essenziale in questa fase iniziale per indicare gli obiettivi dell'Amministrazione.

Il Comune di Firenze, infatti, deve porsi nei confronti dell'aeroporto non solo come azionista della SAF, ma soprattutto come soggetto responsabile della tutela della salute e della sicurezza degli abitanti dei borghi di Peretola, Petriolo, Quaracchi e Brozzi».
«Ritengo che - ha concluso Barbaro - nel momento in cui si va procede alla dismissione di parte delle quote della SAF, con la prospettiva di una valutazione in borsa, sia necessario parimenti porre e risolvere il tema della qualità ambientale e della sicurezza dello scalo: la valorizzazione della SAF passa necessariamente e prioritariamente per l'innalzamento della qualità dell'aeroporto, anche per offrire certezze agli investitori».

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