Firenze potrebbe essere la città pilota per la rottamazione degli edifici

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 marzo 2000 20:00
Firenze potrebbe essere la città pilota per la rottamazione degli edifici

La proposta è stata lanciata dal sindaco di Firenze Leonardo Domenici al ministro dei Lavori Pubblici Willer Bordon nel corso dell’incontro avvenuto questa mattina in Palazzo Vecchio. “Mi sembra un’ottima proposta – ha sottolineato il ministro – e credo che potremo sottoscrivere un protocollo di intesa per definire concretamente l’ipotesi”. Soddisfatto ovviamente il sindaco di Firenze che ha sottolineato come “questo tipo di intervento potrebbe avere delle applicazioni concrete nella nostra città.

Firenze è una città completa dal punto di vista urbanistico e oggi si deve puntare a riqualificare tutte quelle aree degradate per renderle più vivibili. E’ ovvio che un progetto di questa natura deve innanzitutto prevedere la realizzazione di alloggi volano in cui ospitare dignitosamente le famiglie che vivono nelle case da rottamare.”
Il ministro dei Lavori Pubblici ha annunciato anche che il piano di recupero urbano di sviluppo sostenibile territoriale (PRUSST) presentato, tra gli altri, dai Comuni di Firenze, Prato e Pistoia verrà quasi sicuramente finanziato.

Il piano, per cui dovrebbero arrivare 3-4 miliardi, prevede il recupero e la riqualificazione di tutte le aree pertinenziali al tracciato ferroviario dei tre Comuni. “Questo è un primo esempio concreto di come si possono fare dei progetti di area metropolitana – ha commentato il sindaco di Firenze -. Complessivamente sono stati presentati al ministero 160 PRUSST e ne verranno selezionati solo una quarantina. Il fatto che quello di Firenze, Prato e Pistoia sia ritenuto tra i migliori dimostra che in questa area metropolitana siamo in grado di definire progetti di alta qualità”.


Nel corso dell’incontro con la giunta fiorentina il ministro Bordon, sollecitato dalla richiesta del sindaco Domenici, ha garantito, inoltre, che ci sarà un ulteriore finanziamento dei servizi e delle opere per il Giubileo per le città del pacchetto extra-Lazio. Per il momento, ha spiegato il ministro, sono già disponibili 47 miliardi provenienti dal definanziamento delle opere intra-Lazio non terminate. Altri fondi dovrebbero arrivare dal definanziamento delle opere non terminate nelle altre regioni d’Italia.

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