Riorganizzare il Cesvit e nominare, in tempi brevi, il membro del consiglio di amministrazione del Comune

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 marzo 2000 13:04
Riorganizzare il Cesvit e nominare, in tempi brevi, il membro del consiglio di amministrazione del Comune

Sono le proposte per la riorganizzazione dell’agenzia ad alta tecnologia “Cesvit”, avanzate in una mozione che porta la firma del consigliere di Forza Italia Massimo Pieri e del capogruppo del CCD Federico Tondi che chiedono, fra l’altro, le dimissioni del presidente della società, Sergio Bertini.
«Il Cesvit, nato da un accordo fra Regione Toscana, Provincia di Firenze, Comune di Firenze, Università di Firenze, Camera di Commercio, Associazione Industriali, Ente Cassa di Risparmio, CNR e associazione Promolavoro - scrivono Pieri e Tondi - deve svolgere un’attività di supporto allo sviluppo della ricerca tecnologica nelle piccole e medie imprese e di consulenza specifica in materia di sviluppo scientifico tecnologico».

«Da una analisi del conto economico dell’azienda negli anni 1996, 1997 e 1998 - si legge nella mozione - risulta una perdita di esercizio di circa 800 milioni l’anno». Va poi considerato, fanno notare i due consiglieri, «il ruolo rilevante svolto del Cesvit nel processo di rinnovamento tecnologico delle imprese fiorentine e toscane e soprattutto nella promozione di progetti di collaborazione fra istituti scientifici ed imprese».
Per questo motivo il documento invita Sindaco e giunta a «nominare in tempi brevi il membro del consiglio di amministrazione che spetta al Comune di Firenze» e a «considerare in modo serio la riorganizzazione del Cesvit aprendo un dialogo ed un confronto con gli enti che lo compongono ed in particolare con l’Associazioni industriali».

Secondo Pieri e Tondi «a fronte di questa gestione fallimentare il consiglio di amministrazione del Cesvit ha incaricato lo stesso Bertini di procedere ad una ristrutturazione dell’azienda: un incarico che non è in grado di offrire alcuna garanzia di successo ma che sicuramente contribuirà ad appesantire la gravosità del disavanzo». «Nell’interesse dell’azienda e del Comune di Firenze - hanno concluso i due consiglieri - riteniamo opportuno che si proceda con le dimissioni dell’attuale presidente, al fine di consentire un reale rilancio della preziosa attività svolta dal Cesvit a favore delle imprese operanti sul territorio e di evitare che vengano disperse le sue forti potenzialità di centro di cultura tecnologica ed industriale.

Solo con una nuova classe dirigente, con nuovi amministratori competenti e fortemente motivati si può affrontare una ristrutturazione dell’azienda. Il Sindaco deve prendere una posizione chiara e decisa non prestandosi al gioco di un consiglio di amministrazione che vorrebbe camuffare il proprio fallimento gestionale con la ristrutturazione di un azienda che non ha saputo governare».

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