"La Tempesta" alla Pergola

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 marzo 2000 17:42

Il Centro di Promozione Teatro della Pergola presenta, da martedì 14 a domenica 19 marzo, il Teatro Stabile dell'Umbria in "La Tempesta" di W. Shakespeare, traduzione Edoardo Albinati, con Fabrizio Bentivoglio, Margherita Buy e Silvio Orlando e con Gino Paccagnella, Piero Domenicaccio, Lorenzo Carmagnini, Chiara De Bonis, Marco Morellini, Francesco Rossetti, Roberto Rustioni, Filippo Timi, Raffaele Tiseo, scene Giorgio Barberio Corsetti con l'assistenza di Cristian Taraborelli, costumi Cristian Taraborrelli, musiche Daniel Bacalov, ideazione e realizzazione video Fabio Iaquone, luci Sergio Rossi, regia Giorgio Barberio Corsetti.
Dopo il felice esito de Il Processo, il Teatro Stabile dell'Umbria e Giorgio Barberio Corsetti hanno deciso di rischiare insieme sul progetto della Tempesta.

Il regista, in primo piano anche a livello internazionale grazie alla collaborazione con molti teatri europei, ha scelto di riunire attori di differente provenienza e formazione, per creare un vitale punto d'incontro tra esperienze, linguaggi, tensioni, necessità artistiche.
L'isola di Prospero è un'immagine potente che parla del palcoscenico, del teatro circondato dalla tempesta. In questo luogo tutti i nodi si sciolgono: allora si può abbandonare il teatro e uscire fuori nel mondo.
La Tempesta è anche il dramma della maturità, del momento in cui, cominciando a vedere la fine della vita, ci si interroga sul senso che ha avuto fino ad allora.
Fabrizio Bentivoglio è chiamato a interpretare Prospero come un uomo nel pieno delle sue forze che però comincia a vederne il termine, è alla soglia della maturità intesa come consapevolezza; la sua è una tempesta mentale, si trova ad affrontare i fili dell'esistenza.
Margherita Buy è l'interprete di Ariele, sfuggente figura volatile e quasi amabilmente affetta da autismo dopo essere rimasta nel cavo d'un albero per anni; una creatura androgina, un po' femmina e un po' maschio, una specie di doppio di Prospero.
Silvio Orlando è Calibano, un essere terragno, tutto istinto, un mostro vulnerabile, brusco, un po' patetico, appena comico.

Gli altri personaggi sono chiamati a rappresentare la Storia e le loro storie.
Ogni episodio ha nello stesso tempo una grande concretezze e una possibile lettura simbolica, come in quelle miniature medievali che sono la raffigurazione di un sentimento o di una passione: l'ambizione, l'amore, l'odio, la stupidità...
Niente ci sembrava più giusto per raccontare questa fine millennio di una Tempesta che avviene nella mente e di un'isola dove la tempesta può placarsi.
Orario spettacoli: da martedì a sabato ore 20.45, domenica ore 15.45.

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