Le esperienze di accorpamenti verticali fra scuole

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 marzo 2000 23:19
Le esperienze di accorpamenti verticali fra scuole

In conseguenza della legge sul dimensionamento scolastico sono molte (una ventina nella sola Provincia di Firenze) le esperienze di accorpamenti verticali fra scuole. Partite dai centri minori e periferici si sono ora estese anche alle grandi città.. E' insomma l'ora delle "scuole verticali", che realizzano la gestione unificata di scuole materne, elementari e medie di un medesimo territorio. Sono nate per rispondere a esigenze di zone scarsamente popolose e montane, ma subito sono diventate elementi di forza dei processi di razionalizzazione della rete scolastica.

Il loro numero crescerà nella provincia fiorentina. "Per questo - spiega l'assessore provinciale alla Pubblica istruzione Piero Certosi - ritengo importante avviare un lavoro costruttivo di collaborazione e coordinamento, tra gli attuali Circoli Didattici e Scuole Medie, con l'obiettivo di creare le condizioni migliori per la successiva integrazione". I capi d'istituto, i docenti, insieme agli enti locali, sono invitati a preparare ed anticipare l'unificazione non solo organizzativa e amministrativa, ma soprattutto educativa e didattica.

"Noi ci sentiamo impegnati nel sostenere tutte le iniziative che si prenderanno in questa direzione", continua Certosi, all'origine di un convegno sugli accorpamenti scolastici, svoltosi nei giorni scorsi al Palaffari su iniziativa della Provincia di Firenze e del Cidi (Centro di iniziativa democratica degli insegnanti). Alle due giornate di convegno hanno partecipato oltre 500 persone.
Certosi interviene anche sulla parità scolastica: "Non posso che esprimere soddisfazione per la legge approvata dal Parlamento - commenta l'assessore - eliminando anche tanti paletti ideologici.

Non mi accodo alle polemiche che stanno accompagnando il provvedimento e che sono un evidente frutto del clima di campagna elettorale". Dalla nuova legge, Certosi "un grande cambiamento, che porrà le famiglie di fronte a maggiori opportunità formative per i figli: la legge approvata è un punto di partenza suscettibile di miglioramenti e integrazioni che potranno essere apportati con la sua applicazione. La Provincia di Firenze, peraltro, si è mossa con anticipo sulle novità con un finanziamento alle scuole materne private ".
Intanto la Provincia potenzierà l'Osservatorio scolastico sulla dispersione per progettare interventi per la crescita della popolazione scolastica, integrando il lavoro di Comuni, scuole, agenzie di formazione professionale e di altre agenzie formative.


Con l'approvazione della legge di riforma dei cicli scolastici si conclude il lungo processo di rinnovamento del sistema scolastico italiano, intrapreso a partire dai primi anni '90, che ha visto concretizzarsi in sequenza cronologica e concettuale numerose normative: l'istituzione delle scuole comprensive nelle zone rurali e non, il riconoscimento dell'autonomia delle Istituzioni scolastiche, l'estensione dell'obbligo scolastico e formativo e l'introduzione del diploma di laurea obbligatorio per l'accesso all'insegnamento elementare.


Con la nuova legge di riforma dei cicli, l'innovazione ha preso forma, nasce la nuova scuola dell'obbligo che avrà un unico capo d'istituto responsabile di più segmenti, un unico collegio dei docenti, un unico bilancio, programmi integrati, flessibilità negli orari e nell'attività degli insegnanti.
Il capo d'istituto è chiamato a svolgere nuove funzioni di tipo pedagogico, disciplinare e di coordinamento e di rappresentazione esterna: la scuola diventa un laboratorio di progettazione didattica per il continuo interscambio di docenti appartenenti a livelli scolastici diversi.

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