"Nessun'altra Regione ha ottenuto i risultati della Toscana nelle operazioni di vendita del patrimonio"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 febbraio 2000 19:28

"Che in gran parte è derivato da cessioni dello Stato e per la maggior parte in condizioni di notevole degrado. E' un obiettivo che qualifica la politica di dismissione avviata cinque anni fa dalla giunta regionale per arrivare a maggiori introiti e minori costi - afferma l'assessore al bilancio e finanze Fabrizio Geloni - per non accrescere il peso fiscale sui cittadini".
Complessivamente sono 339 gli immobili assorbiti dal mercato nell'arco della legislatura, per un valore totale di 71,7 miliardi, cui vanno aggiunti 6,7 miliardi provenienti dalle vendite del patrimonio agricolo-forestale.

Tra i beni venduti, il Golf dell'Ugolino a Firenze per 9 miliardi e mezzo, o una delle ex-colonie di Scarlino in fase di passaggio alla curia senese. Nell'arco dell'anno in corso si prevede l'entrata nelle casse regionali di altri 20-25 miliardi grazie alla vendita della tenuta di Coltano (PI) e varie altre. Si tratta di un risultato economico, per circa 100 miliardi complessivamente, molto soddisfacente, considerando che addirittura molte Regioni non hanno nemmeno avviato progetti analoghi, mentre lo Stato con un patrimonio 70 volte piu' grande di quello toscano (circa 64mila miliardi) ha raccolto nel periodo 1992-1997 appena 44 miliardi.
Stesso ragionamento puo' essere condotto sul patrimonio degli otto piu' importanti enti di previdenza, calcolabile in circa 45 mila miliardi, di cui a tutt'oggi risultano ricavi per poche decine di miliardi.

Il primo atto di questa operazione e' stata l'acquisizione attraverso un censimento delle esatta conoscenza dell'universo patrimoniale; di qui si e' proceduto da una parte ad affrancare quella parte di posseduto esclusivamente onerosa e di impossibile utilizzo da parte della Regione assegnandola ai soggetti pubblici che effettivamente lo utilizzano.
Poi e' stato recuperato quanto recuperabile per utilizzo diretto (Villa Fabbricotti, via G. Modena, via delle Porte Nuove..). Infine si e' dato avvio all'alienazione di quanto non rientrava nelle prime due categorie; in questo caso molto importanti sono state le azioni a livello legislativo regionale e statale.

Per quanto riguarda il primo, si e' cominciato nel 1992 con la legge regionale n. 63, per proseguire con la l.r. n.29 del 1997, che ha consentito un notevole snellimento delle procedure di vendita, e con la l.r. n. 2 del 1999, che ha istituito un fondo immobiliare pubblico collocabile sui mercati autorizzati. Sul piano statale, dopo lo snellimento della normativa per la costituzione di fondi immobiliari chiusi, e' stata essenziale anche grazie all'azione della Regione Toscana nelle sedi appropriate la rimozione degli ostacoli posti dalla legge 1089 del 1939 sul vincolo storico-artistico, che bloccava qualsiasi volonta' di dismissione.

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