Tre concerti a Firenze ed uno all'Auditorium del Lingotto a Torino per Zubin Metha

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
31 gennaio 2000 10:35
Tre concerti a Firenze ed uno all'Auditorium del Lingotto a Torino per Zubin Metha

Direttore Principale dell'Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, per il ritorno sul podio della "sua" Orchestra ha impaginato un programma che ne mette in luce le poliedriche e straordinarie qualità di divulgatore di nuove musiche, e di appassionato interprete sia del periodo romantico che delle visionarie decadenze "finis Austriae".
Giovedì, con repliche sempre serali venerdì e sabato al Teatro Comunale di Firenze, e domenica febbraio al Lingotto di Torino - dove l'Orchestra del Maggio suona per la prima volta -, Mehta inizierà il concerto con un lavoro del bolognese Fabio Vacchi ispirato ad un tragico fatto avvenuto poco prima della fine dell'ultima guerra nei dintorni di Bologna.

"Dai calanchi di Sabbiuno", composto nel 1995 e presentato al Teatro alla Scala, e nell'attuale versione orchestrale al Festival di Pasqua di Salisburgo, commemora l'eccidio di un centinaio di partigiani giustiziati e gettati nei solchi (i "calanchi", appunto) del terreno argilloso: profondità della terra da cui sembra levarsi un canto funebre senza parole che il brano offre alla memoria, e che Mehta, coerente con il pensiero da lui più volte espresso riguardo i "doveri" dei direttori nei confronti della musica del nostro tempo, ha voluto anteporre alle due sinfonie che costituiscono il cuore del programma,"La piccola" di Schubert - la Sesta in do maggiore che conclude con rossiniana mondanità la serie di composizioni "giovanili" del musicista -, e la Sinfonia n.1 detta "Il titano"di Gustav Mahler, accolta alle prime esecuzioni da fischi sonori, "furibonda disapprovazione e applausi sfrenati" - come testimonia lo stesso autore nelle lettere -, e che è oggi serenamente in repertorio, ed è anzi uno dei capolavori più conosciuti ed amati del musicista boemo.

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