Quello che il Maestro francese dirige giovedì 20 gennaio a Firenze con l'Orchestra e il Coro del Maggio Musicale
Fiorentino. E se Prêtre ha negli ultimi anni assai rarefatto le occasioni di ascoltarlo, mantenendo tuttavia un solido
legame con Firenze, hanno il connotato se non dell'"evento" certamente dell'imperdibilità i suoi quattro appuntamenti
(eccezionalmente, dopo la prima, ben tre le repliche del concerto, venerdì 21, sabato 22 e, pomeridiana, domenica 23
gennaio), anche per la particolarità del programma scelto.
Autentico esempio di partitura "Art Noveau", il "Requiem" di Gabriel Fauré, composto alla fine dell’Ottocento, nella
trasparenza dei colori e nella originalità delle scelte appare più come "una berceuse della morte, come una
aspirazione alla felicità dell'aldilà" - sono parole dell'autore stesso -, che come doloroso accompagnamento finale e
religioso.
In questa occasione, le due voci soliste che si alterneranno al Coro del Maggio preparato da José Luis
Basso sono quelle del soprano Norah Amsellem - francese anch'ella, applaudita a Firenze in "Turandot" e nel recente
Concerto di Natale -, e del baritono Victor Torres, argentino, co-protagonista nell'"Orfeo" di Monteverdi che ha riaperto
a Firenze il Teatro Goldoni, e Principe Eleckij ne "La Dama di picche" dello scorso Maggio Musicale.
Nella seconda parte, Prêtre ha scelto di dirigere la trascrizione orchestrale realizzata da Arnold Schoenberg del
Quartetto con pianoforte in sol minore op.25 di Johannes Brahms: un'operazione che pone "sotto un fascio di luce
diretta" l'attenta scrittura cameristica brahmsiana, esaltandone la tavolozza timbrica potenziale e ripensando equilibri
e alternanze in una chiave assolutamente moderna.